Il presidente della Commissione parlamentare Antimafia lancia l’allarme dopo l’operazione anti ‘ndrangheta effettuata a Reggio Calabria”.
ROMA – “È evidente che la politica deve fare di più per liberarsi dalla morsa dei poteri criminali”. A dirlo è Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, commentando l’operazione anti ‘ndrangheta della Guardia di finanza ‘Fata Morgana’ che ha portato al fermo di sette persone e a decine di indagati.
“Ha ragione il procuratore capo di Reggio Calabria – continua Rosy Bindi – quando invita a vigilare sulla selezione dei finanziamenti pubblici in arrivo in quella regione. Occorre assicurare rigore, trasparenza e rispetto della legalità per evitare che opportunità di sviluppo si trasformino in occasioni per rafforzare il potere della ‘ndrangheta. L’operazione portata a termine a Reggio Calabria dalla Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Dda, è di grande rilievo. È stato portato alla luce, ancora una volta, un sistema articolato che cercava di piegare gli investimenti pubblici e privati agli interessi delle cosche della ‘ndrangheta. Un sistema che coinvolgeva esponenti della criminalità organizzata ma, soprattutto, personalità della politica, delle professioni, dell’economia”.
“Il quadro delle connivenze e delle collusioni mafiose – sottolinea Bindi – potrebbe essere ancora più inquietante qualora dovesse essere confermato anche il coinvolgimento di magistrati, uomini di chiesa e pezzi di una certa massoneria. Non è la prima volta che questo accade in Calabria. Colpisce, come ha rilevato anche il procuratore Cafiero de Raho, che alcune delle persone coinvolte siano già state inquisite e condannate per mafia e, malgrado ciò, abbiano potuto esercitare indebite influenze sulla pubblica amministrazione e condizionare importanti attività imprenditoriali locali”.