COSENZA – La mazzata. Com’era prevedibile, l’esultanza “Speziale” di Biccio, è costata cara al giocatore. Il giudice sportivo, infatti, oltre a fermare per un turno il forte furetto catanese, per via del quinto cartellino giallo rimediato, ha anche deciso di squalificare il giocatore fino al 20 luglio del 2013.
Otto mesi di “inferno” che “Biccio” dovrà affrontare stando fuori dal rettangolo verde. La squalifica di Arcidiacono sconvolge i piani della società e crea un grosso grattacapo a mister Gagliardi. E’ vero che il Cosenza ha dimostrato di non essere Arcidiacono-dipendente, ma è anche vero che giocare le gare che restano da qui fino alla fine del campionato, senza la genialità tattica di Biccio. La società potrebbe infatti tornare sul mercato, per trovare il sostituto naturale del regista catanese. La pista più percorribile sembra quella che porta in Sicilia, esattamente a Messina. Non è, infatti, un mistero che l’area tecnica ha messo gli occhi su Pippo Tiscione, altro giocatore tutto genio e sregolatezza, fattosi ammirare in riva al Crati negli anni scorsi, con la maglia silana addosso e come avversario. Per perfezionare il suo ingaggio, però, si dovrà aspettare l’apertura del cosiddetto mercato di riparazione di dicembre. Tiscione, però, potrebbe non essere l’unico innesto in casa Cosenza. Nell’agenda del ds Stefano Fiore, infatti, ci sono i nomi di Saraniti, Ciano e Filidoro. Anche se non è escluso che la lista si possa allargare anche ad altri obiettivi. Intanto sul fronte del calcio giocato, c’è da praparare l’atteso matc contro la Pro Cavese, assetata di punti. Oltre ad Arcidiacono, il trainer silano deve fare a meno anche di Guadalupi e Franzese, non al meglio della condizione atletica e Gassama, ormai è diventato un mistero. Per fortuna di Gagliardi, rientra capitan Parisi che, dopo lo stop forzato di domenica scorsa, ritorna a prendere le redini del reparto arretrato. Per il resto, la formazione è quasi obbligata. Gagliardi sta provando diverse soluzioni tattiche. Per il momento, restano tutti sulla corda, almeno fino aalla rifinitura di sabato. Come al solito Gagliardi, blinda la sua formazione, anche per non dare punti di riferimento agli avversari.