Nel corso dell’udienza svoltasi presso il Tribunale di Paola, gli arresti sono stati convalidati ed è stata disposta la condanna di 6 mesi per L.M., mentre F.G. è stato tradotto agli arresti domiciliari
SCALEA (CS) – Proseguono i controlli da parte dei carabinieri di Scalea, su tutta la fascia dell’Alto Tirreno Cosentino, sulla circolazione stradale lungo le principali arterie e sulla verifica delle disposizioni vigenti per contrastare la diffusione del Covid-19. Nel cuore della notte di domenica, a Diamante lungo il tratto della Statale 18, l’attenzione dei militari della Sezione Radiomobile di Scalea è stata attratta da un’autovettura parcheggiata, nascosta dietro un arbusto, all’interno di una piazzola di sosta. Giunti nei pressi del veicolo i militari hanno riconosciuto L.M., pregiudicato 38enne di Belvedere Marittimo, al quale hanno chiesto le ragioni della sua presenza sul posto e ricordato il divieto di spostamento delle persone previsto, dalle ore 00:00 alle ore 05:00, dall’Ordinanza del Presidente della Regione Calabria.
L’uomo, sofferente al controllo subito, ha iniziato ad inveire contro i carabinieri i quali, dopo aver cercato di portarlo alla calma, hanno proceduto ad un controllo più accurato vista l’assenza di valide giustificazioni da parte dello stesso. Quest’ultimo, fingendo di prelevare il documento di identità dall’interno dell’abitacolo, è salito a bordo della sua autovettura ed ha innestato la marcia cercando di travolgere i militari. A quel punto, è nato un inseguimento che si è concluso per le vie cittadine di Belvedere Marittimo dove l’uomo è stato bloccato. Per tali ragioni è stato accompagnato presso la Caserma con l’accusa di Resistenza a Pubblico Ufficiale.
Stessa sorte, la mattinata seguente, per un detenuto domiciliare di Scalea arrestato dai carabinieri per evasione. Lunedì scorso i militari, della Sezione Radiomobile di Scalea, hanno notato F.G. 35enne di Scalea, in atto ristretto agli arresti domiciliari, fuori dal luogo di detenzione intento a dialogare con un altro pregiudicato residente nel comune scalioto. Lo stesso ai militari ha fornito delle giustificazioni ritenute poco plausibili e pertanto è stato condotto in Caserma per gli accertamenti del caso. Informata la Procura della Repubblica di Paola, i due sono stati arrestati. Nel corso dell’udienza svoltasi presso il Tribunale di Paola, gli arresti sono stati convalidati ed è stata disposta la condanna di 6 mesi per L.M., mentre F.G. è stato tradotto agli arresti domiciliari.