E’ in rete una petizione popolare con cui le associazione “Orizzonti del Socialismo”, “Buongiorno Cosenza” e “Oltre i Colori” invitano i cittadini a firmare per la nomina di un commissario ad acta per la gestione del Piano Urbano del traffico del Comune di Cosenza
COSENZA – La mozione in poche ore ha ottenuto numerose firme ed è indirizzata al Ministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti ed al Prefetto di Cosenza. Sulla base del disposto dell’art. 36 del Codice della Strada, i cittadini cosentini chiedono l’adozione della misura del commissariamento ad acta in ragione dell’ormai insostenibile condizione della mobilità urbana. Nella mozione si legge, tra l’altro, che “negli ultimi anni una visione edonistica e immaginifica, unita peraltro ad un grave deficit programmatorio della corrente amministrazione, ha introdotto innumerevoli interventi, protesi a valorizzare la dimensione estetica della città senza alcun riguardo per l’impatto di tali interventi sulle condizioni di mobilità. Abbiamo insomma sperimentato – scrivono i gruppi promotori – una gestione che ha agito, senza curarsi minimamente degli aspetti pianificatori e legislativi della mobilità, in spregio anche e soprattutto alle norme che sovraintendono alla realizzazione di opere a forte impatto urbanistico, sociale ed ambientale”.
Viste le gravi condizioni in cui versa la città, per la sicurezza dei cittadini e per l’ambiente, i promotori sollecitano, ai sensi dell’art. 36 del Codice della Strada, l’accertamento dell’eventuale inadempienza del comune di Cosenza all’obbligo di aggiornamento, adozione ed attuazione del PUT, provvedendo in tal caso con la massima urgenza mediante l’istituto del “commissariamento ad acta”.
“I cittadini di Cosenza sono ormai esasperati dagli interventi assunti dall’amministrazione cittadina – recita la petizione – sul sistema di mobilità urbana. Il traffico è sempre più caotico, la qualità dell’aria è peggiorata e la sicurezza delle persone è sempre più a rischio”. “I cittadini cosentini sperimentano ormai da anni una condizione assolutamente disagiata del proprio sistema di mobilità urbana. Cosenza è da sempre una città baricentrica di una più vasta area urbana e la sua forma allungata, unitamente alla morfologia del suo territorio, che la comprime tra costoni montani, colline e corsi di fiumi, rendono di difficile gestione la mobilità urbana dei residenti della città e dei comuni limitrofi”.
“Alla fine degli anni Novanta e nei primi anni del 2000 l’amministrazione illuminata del Sindaco Mancini aveva realizzato alcune opere di fondamentale importanza per assolvere le esigenze di mobilità urbana cosentina, tra cui la principale è il Viale che prese proprio il nome da quell’indimenticato sindaco. Purtroppo negli ultimi anni una visione edonistica e immaginifica, unita peraltro ad un grave deficit programmatorio della corrente amministrazione, ha introdotto innumerevoli interventi protesi a valorizzare la dimensione estetica della città senza alcun riguardo per l’impatto di tali interventi sulle condizioni di mobilità”.
“Abbiamo insomma – prosegue il testo della petizione – sperimentato una gestione che, senza curarsi minimamente degli aspetti pianificatori e legislativi della mobilità , in spregio anche e soprattutto alle norme che sovraintendono alla realizzazione di opere a forte impatto urbanistico, sociale ed ambientale. Nel corso del 2018, e poi ancora a metà 2019, la corrente amministrazione, oltre a modifiche sostanziali dello strumento urbanistico senza la preventiva autorizzazione dell’assise comunale, ha annunciato la redazione di un Piano della Mobilità Sostenibile (in collaborazione con alcuni comuni limitrofi), che tuttavia non è stato ancora approvato. Di fatto, però, l’amministrazione comunale sarebbe tenuta all’aggiornamento biennale ed all’attuazione del Piano Urbano del Traffico, che non risulta nemmeno consultabile on line. Riteniamo che tale aggiornamento non sia stato effettuato e siamo pertanto a sollecitare, ai sensi dell’art. 36 del Codice della Strada, l’accertamento dell’eventuale inadempienza del comune di Cosenza all’obbligo di aggiornamento, adozione ed attuazione del PUT, provvedendo in tal caso con la massima urgenza mediante l’istituto del “commissariamento ad acta”.