Si è tenuto questa mattina a Palazzo dei Bruzi l’incontro promosso dagli attivisti del Comitato PrendoCasa Cosenza a seguito della sospensione del contributo dell’emergenza abitativa per l’anno corrente, annunciata dal sindaco e confermata dalla dirigente del settore welfare.
COSENZA – All’incontro ha partecipato il sindaco Mario Occhiuto, Molinari e Giovinazzo, e il sindaco è tornato a parlare dell’opportunità della quota parte per l’affitto prevista dalla misura del Reddito di Cittadinanza. “Abbiamo aumentato negli anni, il numero delle persone che potevano beneficiare di questo contributo (emergenza abitativa) per le persone che non potevano sostenere con il loro reddito l’affito di un alloggio – ha spiegato Occhiuto. – Oggi però con il reddito di cittadinanza, lo Stato prevede una quota parte aggiuntiva proprio per l’affitto. Pertanto abbiamo chiesto di fare riferimento a questa quota in modo da sgravare il Comune da questo esborso che quindi è già previsto dallo Stato. Per la quota restante dei cittadini che non hanno questa possibilità continueremo a sostenere questa misura – ha assicurato il primo cittadino – ma l’emergenza abitativa è, lo dice la parola stessa, un’emergenza ed è limitata ad un periodo di tempo con la speranza che persone e nuclei familiari possano trovare un’occupazione stabile per pagare l’affitto di una casa come fanno tutti. Cerchiamo di adottare criteri di equità di tutti i cittadini e siamo disponibili rispetto alle persone svantaggiate”.
PrendoCasa: “pagare anche i mesi precedenti, famiglie rischiano lo sfratto”
Non si arrende il Comitato PrendoCasa, e Ferdinando Gentile spiega: “la situazione resta drammatica per la sospensione del contributo e non sappiamo le determinazioni rispetto al bilancio del nuovo anno. La priorità è anche pagare i mesi precedenti perchè altrimenti cominciano ad arrivare gli sfratti sulle famiglie che percepiscono l’emergenza abitativa e poi capire per il nuovo anno come si farà”.
“Il Comune dice che è necessario effettuare l’integrazione per l’affitto sul reddito di cittadinanza – spiega l’attivista – ma poi, finito il reddito, è necessario capire quali saranno i canoni per rientrare o meno nell’emergenza abitativa. Ci sono una serie di questioni che vanno affinate. Tutto è stato rinviato ad un ulteriore incontro in programma martedì prossimo. Questa di oggi è solo una parte della nostra battaglia perchè queste persone hanno diritto ad avere un alloggio popolare. Ora l’emergenza abitativa costa al Comune circa 700mila euro all’anno. Si dovrà capire come si farà fronte al problema”.