RENDE – Giovanni Bilotti, 32 anni, ingegnere, è il più giovane tra i candidati a sindaco di Rende. Impegnato da sempre nel sociale, nel solco del papà Pino, a lungo alla guida dell’Unione Ciechi di Cosenza, nonostante sia alla sua prima esperienza nel “mondo” della politica ha accettato la sfida con entusiasmo. Ha messo in campo energie nuove, idee concrete e moderne con il coraggio di chi vuole innovare e (ri)generare, mettendo al servizio del cittadino un’amministrazione trasparente, snella, che semplifica la vita delle persone.
Un’amministrazione che non crei barriere ma opportunità, sempre al fianco della sua comunità. Bilotti ha sempre sostenuto che, nella sua idea di Rende del futuro, «l’innovazione non deve essere un privilegio, ma un diritto». Giovanni Bilotti è sostenuto da tre liste ed ha trovato l’appoggio del Partito Democratico. Volto nuovo della politica locale, rappresenta il movimento civico ‘GenerAzione’, nato dall’impegno di cittadini, professionisti e attivisti locali. Al suo fianco, nella corsa alla carica di primo cittadino, oltre ai “Progressisti democratici” e alla lista “GenerAzione” anche “Partecipazione”.
Rende ha bisogno di una vera e propria trasformazione
«Questa città e questa società hanno bisogno di una trasformazione che può partire esclusivamente da un cambio generazionale e amministrativo. Solo così potremo ridare dignità a questa terra. A volte aspettiamo che siano i nostri figli o nipoti a portare il cambiamento. Lasciamo a loro la speranza, ma da qualche parte si deve pur partire». Per Giovanni Bilotti la rivoluzione fa rima con generazione. Ha messo in campo un programma concreto e incentrato sulle sfide del quotidiano, ma anche e soprattutto, guarda al futuro e al rinnovamento. La sua campagna elettorale si è rivolta anche ai giovani, quelli che usano gli smartphone e i tablet. Sta spiegando loro le cose da fare utilizzando anche un social network come TikTok, con un linguaggio moderno e diretto,
Senso di responsabilità verso un territorio che ci appartiene
Non solo tecnologia. Bilotti sta girando tra piazze e quartieri, in contrade e periferie con incontri e dialoghi aperti. «È una sfida grande e difficile che stiamo portando avanti determinazione, entusiasmo e responsabilità verso un territorio e verso un futuro che ci appartiene». Con il coraggio tipico dei giovani e di chi guarda avanti senza paura, il giovane ingegnere si propone di rompere definitivamente con il passato, e di costruire una città dinamica, moderna e partecipata.
«Non è solo una questione di età, ma di visione – spiega Bilotti – vogliamo una Rende viva, che non si arrende al declino ma si rilancia con idee innovative e concrete. Rende deve essere una città che guarda avanti, valorizzando le persone che credono in un progetto condiviso e sostenibile. Insieme possiamo costruire una comunità più forte e innovativa, che riconosca il ruolo centrale dei giovani nella costruzione del domani».
La “GenerAzione” del cambiamento politico di Giovanni Bilotti
Giovanni Bilotti punta a ridefinire il concetto stesso di giovani nella politica locale. Come afferma lo stesso candidato «è una responsabilità ma al tempo stesso è anche una poderosa spinta. Noi dobbiamo sdoganare quello che è il concetto di giovani, che tanti stanno riprendendo, come ‘Giovanotti’. Essere giovani non significa soltanto qualcosa di anagrafico, ma essere giovani significa non appartenere ad una strategia politica vecchia e vetusta che non ha funzionato nel tempo. Oggi Rende lo dimostra»
Secondo Bilotti, essere giovani vuol dire essere competenti, visionari e pronti ad innovare senza ancorarsi a schemi del passato. «Giovani sì, giovani con delle competenze, giovani con capacità e professionisti del territorio che hanno già lavorato per il nostro territorio e che vorrebbero farlo all’interno di un’amministrazione che punta al cambiamento. Un cambiamento non rivolto a un piccolo bacino ma a tutta la nostra città». Bilotti sottolinea l’importanza di una nuova generazione nella classe politica, distinguendo tra gioventù anagrafica e una visione fresca e innovativa per far si che i giovani rimangono qui in questa terra in maniera attiva alla crescita del territorio.
«Troppi ragazzi vanno via. Lo dimostro i tanti progetti che potrebbero essere in qualche maniera avviati sul territorio per coinvolgerli. Ma non è stato fatto, e i risultati lo hanno dimostrato. Noi abbiamo messo in campo, all’interno del mondo dell’associazionismo, tanti progetti per cambiare la vita delle persone. L’abbiamo fatto anche all’interno degli istituti scolastici, con la prima scuola accessibile e su Rende; e ancora realizzando gli orti urbani e sociali all’interno del quartiere di villaggio Europa. E lo abbiamo fatto con i tanti progetti di inclusione».
«Quindi giovani con competenze, giovani con una visione, giovani che vogliono vivere questa terra a differenza di tante altre persone che, invece vogliono utilizzare questo, soltanto come slogan. Vogliamo puntare su una classe dirigente nuova, noi dobbiamo attrarre questa politica generazionale sana. Non intendiamo lavorare per il potere o per il prestigio personale, ma per costruire un futuro migliore insieme a questi giovani motivati e competenti. Il nostro impegno è concreto: valorizzare il loro potenziale, creare opportunità lavorative e favorire il loro coinvolgimento attivo nei progetti di sviluppo locale».
Associazionismo, volontariato e inclusione
Bilotti ha una visione chiara di ciò che Rende dovrebbe diventare: una città equa, inclusiva, che pensa, progetta e include realmente tutti. «Il volontariato è uno dei temi che mi sta più a cuore, perché io nasco nell’associazionismo. La mia visione è dettata dalle esperienze in questo ambito e abbiamo voluto metterla al centro del nostro programma». Per il giovane ingegnere il volontariato rappresenta un motore di crescita per la comunità. «Il mondo del terzo settore è il cuore pulsante della nostra città e di tante altre comunità. Vogliamo valorizzare questa pratica: la responsabilità del cittadino verso il bene comune, verso la cittadinanza attiva». Bilotti punta a promuovere il volontariato nelle scuole e nelle nuove generazioni, istituendo un hub del terzo settore, tirocini di inclusione sociale e una giornata dedicata all’associazionismo. «Dobbiamo far conoscere questa pratica e far sì che i giovani, la futura classe dirigente, possano vivere l’impegno civico come parte integrante del loro percorso. Solo così Rende diventerà una città per tutti»
Inoltre, Bilotti propone di creare un registro delle associazioni locali per valorizzare e mettere in rete le numerose realtà che operano sul territorio. «I nostri candidati non sono numeri, ma persone con una visione, con esperienze da mettere a disposizione della comunità. Rende, può e deve, diventare un esempio di partecipazione attiva e inclusione».
Dietro di lui il PD e la Giunta Manna?
A chi gli fa notare che nella lista Partecipazione vi siano esponenti della maggioranza della passata amministrazione Manna, Giovanni Bilotti evidenzia «non abbiamo messo veti a chi ha deciso di sostenerci con passione, sacrificio e spirito costruttivo per il bene di Rende. Anche con Ghionna e Principe ci sono esponenti che hanno anche ricoperto ruoli importanti nella passata consiliatura. “Nelle liste del competitor Principe ci sono ex assessori, ex vicesindaci, assessori al bilancio e alla protezione civile. Nella lista di Ghionna abbiamo cinque consiglieri con deleghe importanti. Dov’è il nuovo? Il nuovo siamo noi. Aggiungo che se questo è il livello dell’argomentazione, forse è una politica che non mi appartiene. Sono stanco di rispondere sempre alla stessa domanda. Da buon ingegnere, analizzo i dati: ma su cosa si fonda questa notizia?».
Bilotti ribadisce che la sua squadra è composta da persone nuove e motivate, pronte a impegnarsi per Rende: «Le nostre liste sono fatte di persone che vogliono cambiare davvero il territorio. Perché ci credono. Il futuro è nostro, non in mano a chi lo vede come qualcosa di personale. Rende appartiene ai suoi cittadini e nelle nostre liste ci sono persone serie che vogliono fare e apportare un cambiamento al territorio perché ci credono, perché il futuro è nostro. Rende non è di una persona, Rende è dei cittadini, di Rende e su questo dobbiamo essere chiari».
La vera sinistra a Rende siamo noi
Bilotti si domanda dove sia la vera sinistra nelle altre liste degli altri candidati. «Dov’è la sinistra? Nella lista del competitor Principe non mi sembra di vederla. Quella è la vecchia politica. Abbiamo visto il sindaco di Cosenza sostenere una candidatura rendese. Dov’è la coerenza?” Parliamo di “Rendesità”». Secondo Bilotti, la vera sinistra è al suo fianco, come confermato dal segretario Irto. «La vera sinistra ha scelto di sostenere il nostro progetto. Non dimentichiamo il tessuto sociale che sta supportando gli altri competitor. Se c’è una vera sinistra, è con noi. La sinistra non può essere solo un’etichetta. È un impegno concreto verso il cambiamento, e questo lo dimostriamo con le nostre proposte e con il nostro modo di fare politica: aperto, inclusivo e partecipativo».
«Se la sinistra è quella che si contraddice sostenendo personaggi legati alla vecchia gestione, allora non è la sinistra che immaginiamo per Rende. La nostra è una sinistra che nasce dal basso, dalla partecipazione attiva e dall’innovazione. Una sinistra vera, fatta di idee e non di slogan».
Programma costruito con la partecipazione di tutti
Bilotti pone l’accento sulla costruzione di un progetto e di un programma condiviso: «è stato costruito con la partecipazione di tutti, dai cittadini ai gruppi politici. Rende ha bisogno di una sinistra che guardi al futuro, non a vecchie dinamiche del passato».
«Abbiamo messo in campo un programma reale, concreto e innovativo. Partiamo dai servizi essenziali, perché negli ultimi anni questi sono stati trascurati e abbandonati a se stessi. Le strade sono in uno stato di degrado, mal curate e senza una manutenzione adeguata. L’area industriale, un tempo fiorente, si trova oggi in una situazione di abbandono, con imprenditori che si sentono messi con le spalle al muro, soprattutto a causa di una tassazione elevata e della mancanza di dialogo con l’amministrazione comunale».
Rispondere alle esigenze quotidiane del territorio. Poi l’innovazione!
«Il nostro obiettivo è fornire supporto concreto, partendo proprio dai servizi essenziali. È necessario coprogettare e pianificare insieme tutte le realtà territoriali, non limitandoci all’area industriale ma coinvolgendo anche i cittadini, per rispondere alle esigenze quotidiane del territorio. Questa azione richiede un’analisi preliminare dello stato attuale, per poi intervenire immediatamente su manutenzione, illuminazione e sicurezza. Successivamente, ci concentreremo su una strategia innovativa per Rende, orientata al futuro. Non possiamo più ragionare su progetti risalenti a quindici anni fa o su fondi già approvati in sede regionale, come quello dell’agenda urbana. Queste sono solo promesse elettorali, prive di concretezza. Anche la metropolitana è un progetto ormai obsoleto, ideato più di vent’anni fa, e non più finanziabile perché le risorse sono state destinate altrove».
«Oggi Rende non si sviluppa più da Sud a Nord come un tempo, ma evolve in modo policentrico, diventando il fulcro dell’intera area urbana. Da qui occorre partire, con un approccio concreto e realistico, evitando di cadere in slogan elettorali. Il centro storico e i quartieri sono sempre più assimilabili a periferie: un risultato delle politiche amministrative precedenti, spesso orientate a favorire singoli interessi piuttosto che il bene collettivo. La differenza tra il Villaggio Europa e Quattromiglia è evidente: nel primo c’è stata una visione strategica con un parco urbano, mentre nel quartiere Majorana mancano marciapiedi e spazi verdi».
Migliorare la qualità della vita dei cittadini
«La nostra visione è concreta e orientata al miglioramento della qualità della vita cittadina. Non si tratta – spiega Bilotti – solo di vincere una campagna elettorale, ma di restituire dignità e prospettive alla città, perché abbiamo scelto di vivere qui, con la speranza che i nostri figli possano crescere in una comunità più giusta e sostenibile. Noi lo vogliamo fare con concretezza, non vogliamo farlo per slogan o per vincere questa campagna. Noi lo vogliamo fare perchè con orgoglio abbiamo deciso di di vivere questa città. Abbiamo deciso di ritornare in questa città a vivere dove i nostri figli si formeranno e cresceranno».
Lo sviluppo di Rende: una città policentrica
«Rende è una città policentrica perché, contrariamente a quanto si è pensato in passato, il suo sviluppo non si limita ad un asse da Sud a Nord. Le tante eccellenze sorte sul territorio lo dimostrano chiaramente: il Parco Industriale, l’Università della Calabria e il centro storico, che va valorizzato dopo anni di trascuratezza. Il centro storico, in particolare, ha sofferto l’assenza di una delegazione comunale, una scelta che ha contribuito al suo isolamento. È essenziale riportare un presidio amministrativo all’interno del cuore antico della città. Nel nostro programma, prevediamo di istituire una delegazione comunale stabile nel centro storico, ripristinando così la sua centralità.
«Un altro aspetto cruciale è la connessione tra i quartieri. In passato è stata trascurata l’implementazione di servizi e infrastrutture, come la connessione internet e i collegamenti interni, relegando alcune zone a periferie isolate. Vogliamo invertire questa tendenza, riconoscendo che la vita pulsante della città si sviluppa nei quartieri.
Un comitato di quartiere che dialoghi con il Comune
«Istituiremo un comitato di quartiere per garantire un dialogo costante con l’amministrazione comunale. Tra i pilastri del nostro programma c’è proprio la creazione di un organismo consultivo dei quartieri e l’adozione di patti educativi e di collaborazione, perché Rende deve crescere in modo condiviso e partecipato. Il nostro impegno non si limita alle parole: lo abbiamo scritto, lo faremo. Queste zone di Rende sono state fatte diventare periferie e noi da questo vogliamo ripartire perché, ripeto, Rende è una città policentrica».
Il nuovo Policlinico universitario
«Il Policlinico non è una competenza diretta del Comune di Rende, ma della Regione Calabria. È importante essere chiari su questo punto: il Comune non costruirà il Policlinico, ma ci faremo portavoce delle esigenze dei cittadini presso la Regione, promuovendo un dialogo costruttivo. Una volta realizzato, valorizzerà il campus dell’Università della Calabria, rendendolo un polo sempre più attrattivo e aperto verso Nord, soprattutto in relazione al nuovo svincolo autostradale. È assurdo pensare che l’apertura di un nuovo svincolo autostradale comporti la chiusura di quello di Quattromiglia, che rappresenta un punto nevralgico per il territorio. Si vuole desertificare la zona come fatto nel centro storico? Il Policlinico rappresenta una grande opportunità per il territorio, ma va realizzato con il coinvolgimento di tutte le istituzioni competenti e nell’ottica di un miglioramento infrastrutturale che valorizzi l’intero territorio di Rende».
Inaccettabile pensare di chiudere la stazione a Quattromiglia
«Allo stesso modo la proposta di chiudere la stazione ferroviaria di Quattromiglia è inaccettabile. Le città europee integrano le stazioni nel contesto urbano, come dimostrano Roma, Napoli e Firenze. La stazione di Quattromiglia è un punto di riferimento culturale e imprenditoriale, in connessione tra l’Università e l’area industriale. La nostra visione è invece quella di potenziare questi servizi e non di eliminarli. Conclude Bilotti: «Oggi mi si viene a dire di chiudere la stazione di Quattromiglia perché la stazione verrà spostata a Settimo, ma quel qualcuno, è candidato al Comune di di Montalto o al Comune di Rende?».
Sinergie tra i comuni: l’esempio di Agenda Urbana
«La storia ci insegna che la sinergia tra comuni funziona realmente. Un esempio concreto è l’Agenda Urbana, un’iniziativa regionale portata avanti con successo dal Comune di Rende e dal Comune di Cosenza grazie a una collaborazione stretta e fattiva. Questo modello di cooperazione deve essere la base su cui costruire il futuro. Perché non estendere questa sinergia anche ad altri ambiti, come i trasporti e molti altri servizi? Quello che serve è lavorare insieme, oltre i confini comunali, per un sistema integrato che risponda alle esigenze reali della comunità. Partiamo dai trasporti, ma anche da tutti quei servizi che oggi accomunano Rende e Cosenza, costruendo un sistema integrato che valorizzi le potenzialità di ciascuna comunità e favorisca uno sviluppo armonico e sostenibile dell’intera area urbana».
«Dobbiamo rispettare le scelte dei cittadini, come quelle espresse nel recente referendum che ha detto ‘No’ alla città unica. Occorre andare oltre con uno sguardo pragmatico e lungimirante. Il territorio deve crescere unito e, per farlo, dobbiamo comprendere quali sono gli strumenti concreti e le misure attuabili per rafforzare questa crescita condivisa. Pensiamo, ad esempio, a Montalto Uffugo e al territorio limitrofo. Coinvolgere queste realtà nel sistema integrato è prioritario.
La candidatura, i progetti e il futuro di Giovanni Bilotti
Giovanni Bilotti esprime con chiarezza e determinazione la sua visione per rappresentare la città. «Questo progetto non è una scelta impulsiva, ma è il frutto di una riflessione ponderata, sostenuta dall’affetto e dal supporto della famiglia, degli amici e di tutte le persone che credono in un cambiamento reale – sottolinea Bilotti. – Intraprendere questo percorso significa avere una responsabilità collettiva. Cambiare significa impegnarsi al massimo, con passione e dedizione, mettendo il 110% di sé in ogni azione. È fondamentale garantire ai giovani la libertà di scegliere il loro futuro, senza sentirsi costretti ad abbandonare la propria terra».
La visione di Bilotti è chiara: «nessuno può fare questo lavoro da solo. Serve un impegno condiviso, una partecipazione attiva di tutti i cittadini per creare le condizioni migliori per le nuove generazioni e per chi sceglierà di restare o di partire, ma sempre con dignità e libertà di scelta. Ciò che più dispiace constatare, e che emerge anche dalle analisi svolte con numerosi candidati e cittadini, è la totale mancanza di coerenza politica sul territorio. Molte persone, infatti, non si riconoscono in alcun colore o bandiera, ma conoscono bene la storia della nostra comunità, avendo sempre esercitato il loro diritto di voto, così come il loro dovere civico».
«Personalmente, ho già votato una volta e sto per andare a ritirare la seconda scheda, a dimostrazione del mio impegno concreto. Ma quello che sorprende e preoccupa è l’assenza di una linea politica chiara e coerente all’interno dei gruppi della politica locale. Trovo infatti che, molte persone che fino a ieri criticavano un certo modello, oggi lo sposano probabilmente per motivi legati a interessi personali o all’appartenenza a un gruppo che li usa come “traghettatori” verso un eventuale secondo turno. Noi crediamo che si debba lavorare su progetti chiari, con una visione e una strategia precise. Non è accettabile essere oggi parte di un progetto, e domani, schierarsi con un altro. La coerenza deve essere un valore imprescindibile. Invito quindi tutti a prestare molta attenzione a questo aspetto».
Confronto aperto tra candidati? Non c’è coerenza politica
«Ci sono molti temi su cui sarebbe importante un confronto aperto tra i candidati, ma purtroppo non sembra esserci la volontà di farlo, nemmeno a livello giudiziario. Non vogliamo entrare in polemiche da giustizialisti o garantisti, ma è inevitabile segnalare il rischio di un ritorno al passato, inteso come i recenti anni di commissariamento. Nel mese di luglio è attesa una sentenza sul cosiddetto “Caso Rende” e su “Rimborsopoli”. La paura è che questo possa portare a una nuova fase di commissariamento che blocchi nuovamente la città. Pertanto, è necessario fin da ora avere chiarezza su chi guiderà la città nei prossimi 18 mesi, in particolare su chi sarà il vicesindaco».
«Negli ultimi giorni, sui social è circolato il nome dell’ingegnere Ghionna come possibile vicesindaco. Fino a poco tempo fa però, lo sentivo proporre a diversi consiglieri e candidati. Chi sarà quindi realmente il vicesindaco? Sarà un ex assessore, un ex consigliere o un amministratore delle vecchie giunte? La città merita trasparenza. Noi siamo garantisti e auguriamo il meglio a chi sarà chiamato a governare, ma vogliamo sapere chiaramente cosa ci aspetta. Lo diciamo con convinzione: vogliamo vivere questa terra con dignità e con la speranza di un futuro migliore».

