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Emergenza botulino, salgono i ricoveri a Cosenza: l’Asp emana un vademecum per prevenire i rischi

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COSENZA – Emergenza botulino a Cosenza. Dopo l’aumento di ricoveri all’ospedale Annunziata per un’intossicazione alimentare partita da un food truck a Diamante, per cui ieri è scattato un blocco sanitario, questo pomeriggio il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar ha tenuto una conferenza stampa insieme al direttore del Pronto Soccorso Pino Pasqua e del primario di rianimazione Andrea Bruni per fornire informazioni dettagliate circa gli ultimi aggiornamenti in merito al focolaio.

L’Ospedale Annunziata, la Prefettura, il 118 e il Ministero della Salute, il San Camillo di Roma e il Centro Antiveleno Nazionale, stanno lavorando in sinergia per consentire la gestione ottimale dell’emergenza che si sta vivendo in queste ore. Dei 9 sieri giunti dall’Ospedale Militare di Taranto e dal Ministero della Salute, 5 sono già stati somministrati e 4 sono attualmente di scorta. Al momento sarebbero saliti a 13 i ricoveri.

Azioni messe in campo

Dopo l’accertamento clinico della presumibile patologia riscontrata nei primi due pazienti la Direzione Sanitaria dell’Azienda Ospedaliera ha avviato tempestivamente la procedura di allert prevista in questi casi:

Nella giornata di ieri, stante l’aumento del numero di ricoveri, attivato il Protocollo di Emergenza che ha visto in campo la Prefettura, il 118,  il Ministero della Salute e il prof. Franco Locatelli che ringraziamo siamo stati autorizzati da Ministero della Salute, ad approvvigionarci di altre 7 fiale di antidotoUn elicottero del 118 è atterrato al San Camillo di Roma, dotato di piattaforma di atterraggio e ha prelevato le fiale antibotulino che sono giunte in serata: cinque sono state somministrate ai pazienti in Rianimazione.

Vademecum comportamentale

L’Asp di Cosenza ha voluto diramare un vadecum comportamentale per prevenire i rischi del botulismo. Non tutti gli alimenti sono a rischio botulismo. Una delle condizioni imprescindibili affinché le spore siano in grado di svilupparsi è l’assenza di ossigeno, gli alimenti freschi (insalata, pane, pasta, ecc.) non sono a rischio botulismo.

Sono a rischio, invece, le conserve e le semi-conserve non acide o che non hanno subito trattamenti di acidificazione/fermentazione. Le conserve di produzione industriale generalmente non sono pericolose perché le tecnologie di produzione sono ben standardizzate e consentono il controllo dello sviluppo e della tossinogenesi dei clostridi produttori di tossine botuliniche.

Le conserve

Le conserve effettuate in ambito domestico sono più pericolose perché spesso vengono effettuate seguendo ricette tramandate nel tempo e rivisitate per ridurre il quantitativo di agenti protettivi (in primis aceto e sale), senza alcun fondamento scientifico. In Italia, gli alimenti di produzione domestica che maggiormente sono responsabili dei casi di botulismo sono le olive nere in acqua, le conserve di funghi sott’olio, le conserve di cime di rapa, le conserve di carne e di pesce (soprattutto tonno).

Intossicati dal botulino: si indaga su una morte sospetta

La Procura della Repubblica di Paola, diretta dal Procuratore capo Domenico Fiordalisi ha aperto un’indagine (le ipotesi di reato di morte come conseguenza di altro reato e commercializzazione di alimenti nocivi) e disposto il sequestro immediato, in tutta Italia, del prodotto commerciale che avrebbe scatenato l’intossicazione. Si tratterebbe di barattoli di broccoli sott’olio. L’intossicazione ha fatto anche una vittima: Luigi di Sarno, 52 anni, originario di Cercola ne napoletano, che in vacanza in sulla costa tirrenica. Dopo essersi rivolto ad una struttura sanitaria della zona era però ripartito verso casa ma è deceduto mentre si trovava in auto all’altezza di Lagonegro.

Ma potrebbe anche esserci una seconda morte sospetta legata proprio al botulino. Mercoledì era deceduta una 45enne di Praia a Mare e il fratello della vittima ha presentato una denuncia. Anche la donna avrebbe mangiato un panino con salsiccia e broccoli sott’olio dallo stesso venditore ambulante, che risulta iscritto nel registro degli indagati. Nei prossimi giorni la salma della donna sarà riesumata per effettuare l’autopsia.

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