Arrestato un ucraino per la tentata rapina in una pizzeria nel centro di Catanzaro

CATANZARO – Fondamentali sono state le testimonianze delle vittime che in quel momento si trovavano all’interno della pizzeria.

Oggi, uno dei due presunti autori della tentata rapina, avventa la sera del 21 marzo scorso ai danni della pizzeria Chiricò, situata su corso Mazzini, nel centro di Catanzaro, è finito in manette. Si tratta di un cittadino ucraino, Oleksander Blysko, 28 anni, mentre l’altro, un cittadino bielorusso, è attualmente irreperibile. I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, il comandante provinciale dei carabinieri Ugo Cantoni, il comandante della Compagnia Marco Fragassi e quello della Stazione Centro Pietro Patrizio Bruno. Le due dipendenti della pizzeria, che nel corso del tentativo di rapina furono colpite dal bandito entrato armato nel locale riportando lievi contusioni mentre l’altro stava sulla porta, hanno fornito una descrizione dei rapinatori che ha portato i carabinieri ad individuare una rosa di possibili sospetti. Le due donne hanno poi riconosciuto gli aggressori nelle foto che sono state mostrate loro.

 

Il Procuratore Lombardo: ‘trovo eccessivo l’allarme sicurezza a Catanzaro’

“Forse, a chi non è abituato a certi episodi, basta poco per fare andare la percezione di insicurezza al di là del reale”. A dirlo è stato il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, commentando l’arresto fatto dai carabinieri di uno dei banditi responsabili del tentativo di rapina nella pizzeria Chiricò. Episodio che, unito ad altre due rapine e a due attentati incendiari, ha fatto gridare qualcuno all’allarme sicurezza in città. “Il fatto di cui oggi ci occupiamo – ha aggiunto Lombardo – in se è di scarsa importanza, ma unito insieme ad altri fatti recenti e ad una serie di articoli di stampa ha fatto parlare di allarme sicurezza. D’altro canto non possiamo pensare di vivere in una realtà diversa dalle altre”. “Gli episodi – ha proseguito – potrebbero anche essere ricondotti ad una carenza di controllo della criminalità dopo le nostre operazioni che hanno portato a numerosi arresti. Il fatto è che la cittadinanza deve capire che il problema non riguarda solo la vittima ma tutti. Quando la città raggiungerà la consapevolezza che il problema ‘ndrangheta è di tutti e ci sarà una rivoluzione culturale, allora vorrà dire che avremo fatto un passo avanti. Se c’è un minimo di cooperazione, anche anonima, dei cittadini che ci possa indirizzare sulla strada giusta, i risultati arrivano”. “La tentata rapina – ha detto dal canto suo il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Ugo Cantoni – ha avuto un grosso impatto mediatico. Siamo soddisfatti di avere risarcito la città con un’indagine che speriamo possa diventare una prassi contro la criminalità diffusa, vale a dire un deciso atteggiamento collaborativo delle vittime”. “Si tende – ha aggiunto Cantoni – ad una descrizione preoccupata, ma la risposta dei carabinieri c’è ed è puntuale. Ricordo che abbiamo risolto in poche ore casi recenti di cronaca. Terrorizzare la gente, invitandola addirittura a stare in casa, non fa che peggiorare la situazione. In una via affollata è più difficile che possano accadere certi episodi”.

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