Le famiglie calabresi mensilmente spendono in azzardo una cifra spropositata. Un danno economico e sociale enorme all’economia reale della provincia. A Cosenza nel 2016 spesi al gioco oltre 930 milioni di euro
COSENZA – L’emergenza gioco d’azzardo è reale in Calabria, ed è grave soprattutto in provincia di Cosenza. I dati dei Monopoli di Stato arrivati grazie ad un accesso agli atti del senatore del Movimento 5 Stelle, Giovanni Endrizzi, insieme alla associazione No Slot, sono sempre più allarmanti. Ogni Comune calabrese approvi e renda subito operative la delibere no-slot-vlt per limitare orari e fissare distanze dai luoghi sensibili e si abolisca immediatamente la pubblicità, iniziando con delibere comunali per quanto di competenza municipale. In Calabria nel 2016 parliamo di un giro di affari di 2.6 miliardi di euro (2.635.550.860,86) pari ad una spesa di 3.273,06 (272 euro mese) a famiglia. Ad illustrare l’estrema gravità del fenomeno nella nostra regione il senatore Cinque Stelle Nicola Morra, ai microfoni di RLB
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Cosenza malata d’azzardo: bruciati in un anno 932 milioni di euro
In provincia di Cosenza chi tenta la sorte ha bruciato nel 2016 oltre 930 milioni di euro. Più precisamente sono stati spesi 932.201.210,47 euro. Giocatori sempre più colpiti da ‘azzardopatia’ in un vorticoso e non virtuoso circolo in cui ci si lascia spesso ingannare dalle ‘vincite’, senza considerare che però molto di questo denaro viene poi subito rigiocato e perso… Tra l’altro gli incassi per l’erario, avendo già visionato i dati arrivati per alcuni comuni, sembra non superino mai l’10-11% di quanto ‘azzardato’. Le famiglie della provincia di Cosenza sono fra le più colpite da questa piaga sociale e si trovano a dover sostenere una spesa pari a 3074€/anno. Peggio di Cosenza riesce a fare solo la provincia di Reggio Calabria con un costo medio di 3648€/anno pari a 304€/mese è come se stessero pagando una rata per l’acquisto di un’auto di livello medio o medio-alto.
Nelle altre province la spesa per il gioco d’azzardo nel 2016 è molto preoccupante. In una eventuale classifica con cifre da brividi abbiamo Reggio Calabria con 800 Mln, Catanzaro 500 Mln, Vibo Valentia quasi 230 Mnl e Crotone ben 165 Mln. Così i cittadini in Calabria anziché puntare sulle proprie capacità sperperano risorse importanti ingrassando i gestori delle varie macchinette mangia-soldi (il maggior numero di slot-machine e videolottery sono posizionate in locali specializzati, nei corner-bar e nei tabacchini) che spesso poi scopriamo grazie alla magistratura esser strumenti formidabili per pratiche care alle organizzazioni criminali. In questo giro spaventoso di soldi che costa alle famiglie calabresi mediamente 3.000€/anno nell’indifferenza dei Comuni e dello Stato queste entrate sono spesso sottratte al consumo di beni di prima necessità.
E’ il momento che i Comuni dotino i propri territori di una corazza a difesa da questo “cancro”
Bisogna vietare la pubblicità del gioco d’azzardo negli spazi comunali e produrre delibere no-slot. Il comune di Cosenza aveva intrapreso un percorso preciso attraverso un protocollo d’intesa con la Prefettura, Questura, Comando provinciale Carabinieri di Cosenza, il Comando provinciale Guardia di Finanza di Cosenza, compartimento Polizia Postale e delle comunicazioni dei Reggio Calabria, Regione Calabria – Dipartimento tutela della Salute e politiche sanitarie, ASP di Cosenza – Servizio SERT, Ufficio scolastico provinciale Cosenza e Camera di Commercio Cosenza ed il Centro Servizio di Volontariato di Cosenza.”