COSENZA – La realtà calabrese è un’area che soffre molto nell’ambito lavoro, nella sua diffusione e persistenza.
In un convegno a Cosenza il 13 dicembre si cerchera’ di dare una risposta, individuando le ragioni per cui il buono lavoro, lo strumento principale con cui si e’ cercato di regolare il lavoro accessorio, non ha ancora incontrato il successo che merita e che necessita.
Nel convegno si discuterà sui risultati di un sondaggio sul grado di conoscenza e di utilizzo dello strumento. La strada per la sua piena affermazione e’ ancora lunga. Dopo i saluti del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, interverranno l’assessore al lavoro della Regione Calabria Francescantonio Stillitani, il presidente di Italia Lavoro Paolo Reboani, il presidente di Confcommercio della Provincia di Cosenza Klaus Algieri, il direttore generale Dipartimento 10 della Regione Calabria Bruno Calvetta e Domenico Bova, responsabile Area occupazione e sviluppo economico di Italia Lavoro. La Calabria e’ una delle regioni che ha utilizzato meno i voucher: dal 1° agosto 2008 al 3 dicembre 2012 sono stati venduti complessivamente 218.266 voucher cartacei equivalenti da 10 euro (solo Molise e Valle d’Aosta hanno registrato vendite inferiori). Al Sud, che pure ha grandi problemi di lavoro sommerso, i dati di vendita sono relativamente scarsi. Ma dove la realta’ produttiva e’ piu’ dinamica (Lombardia e Veneto) i risultati sono incoraggianti (rispettivamente 4.885.000 e 5.450.000). Cio’ dimostra che lo strumento in se’ e’ valido e il problema e’ solo di comunicarne chiaramente vantaggi e facilita’ di utilizzo. Il convegno fara’ luce proprio su questi aspetti, per individuare i punti attraverso cui sviluppare una strategia di comunicazione vincente, unitarie e duratura.