Cosenza
Processo “Sangue infetto”, due condanne ed un’assoluzione
Condannati a vario titolo Marcello Bossio a due anni di reclusione e a sette mesi Osvaldo Perfetti. Assolto Luigi Rizzuto per non avere commesso il fatto
COSENZA – Colpevoli. Il processo “Sangue infetto” si conclude in primo grado con due condanne e una assoluzione. Il Tribunale di Cosenza in seduta collegiale presieduta dal giudice Ianni, a latere Granata, ha condannato a due anni di reclusione Marcello Bossio, difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Franz Caruso e a sette mesi Osvaldo Perfetti, difeso dall’avvocato Emilio Perfetti. Per entrambi pena sospesa, interdizione temporanea dai pubblici uffici per sei mesi, non menzione nel certificato del casellario giudiziale. Assolto Luigi Rizzuto, difeso dagli avvocati Francesco Chiaia e Gianluca Bilotta, per non avere commesso il fatto. Pene ridimensionate rispetto alla richiesta di condanna da parte del pubblico ministero, Giuseppe Casciaro che, lo scorso 23 gennaio al termine della requisitoria aveva chiesto la condanna a due anni e 6 mesi per Marcello Bossio, un anno e 9 mesi per Osvaldo Perfetti e 9 mesi per Luigi Rizzuto. In particolare per Bossio 9 mesi di reclusione per omissione di atti d’ufficio; 9 mesi e 1000 euro di multa per Bossio e Perfetti per il resto di commercio e somministrazione di medicinali falsi e 1 anno di reclusione per il reato di morte in conseguenza di altro reato doloso. Richiesta di condanna a 9 mesi di reclusione per Luigi Rizzuto per il reato di omicidio colposo.
Questa mattina dopo la discussione dell’avvocato Massimiliano Coppa, legale di parte civile, la parola è passata al collegio difensivo che ha discusso per circa sei ore, la Camera di Consiglio è durata circa 4 ore. Marcello Bossio, all’epoca dei fatti era primario del reparto di Immunoematologia, imputato per omissione di atti di ufficio e insieme a Osvaldo Perfetti, direttore medico dell’Azienda ospedaliera “Annunziata” di Cosenza, imputato dei reati di morte in conseguenza di altro reato doloso, e somministrazione di medicinali guasti. Luigi Rizzuto, dirigente medico nello stesso ospedale, era stato accusato di omicidio colposo e lesioni personali colpose gravi nei confronti di Francesco Salvo.
Nell’inchiesta perse la vita, il 4 luglio del 2013, un pensionato di Rende, Cesare Ruffolo, 79 anni che aveva effettuato una trasfusione nel centro trasfusionale dell’ospedale Annunziata con una sacca che poi si scoprì essere contaminata dal batterio letale serratia marcescens. Nella vicenda rimase coinvolto un altro paziente Francesco Salvo 37 anni, sottoposto a trasfusione, poi rivelatasi infetta, un mese prima rispetto al paziente Ruffolo nelle stesse modalità. Il 37enne fu sottratto alla morte grazie al tempestivo intervento e alla caratteristica della giovane età del soggetto che riuscì a sopravvivere. Ricordiamo gli avvocati parte civile per i familiari di Ruffolo e di Salvo, Massimiliano Coppa, Paolo Coppa, Luigi Forciniti e Marianna De Lia. Nel collegio difensivo gli avvocati Francesco Chiaia e Gianluca Bilotta difensori di Luigi Rizzuto, Nicola Carratelli e Franz Caruso legali di Marcello Bossio, Emilio Perfetti per Osvaldo Perfetti
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