Medici sospettati di essere ‘collusi’ con finti braccianti e falsi invalidi

Tra assenteismo e ‘favori’ anche certificati di falsi ingressi in Pronto Soccorso per patologie inesistenti

 

TAURIANOVA (RC) – Una fitta rete di relazioni funzionale all’indebita percezione di sussidi statali. Otto persone, tra cui alcuni professionisti locali, sono state denunciate in stato di libertà per falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale, truffa ai danni dello Stato e false attestazioni e certificazioni in servizio. Le indagini svolte hanno permesso di ricostruire alcune condotte illecite perpetrare dagli indagati per ottenere elargizioni pubbliche nell’ambito previdenziale e assistenziale. Il monitoraggio delle attività di una 45enne taurianovese hanno consentito di scoprire che era stata fittiziamente assunta come bracciante da una ditta agricola locale. 

 

Il titolare dell’azienda, un 40enne di Rizziconi, inducendo in errore l’I.N.P.S. attraverso falsa documentazione, attestava l’esistenza di un rapporto di lavoro dipendente. Il tutto al fine di ottenere, senza mai prestare la sua manodopera nel lavoro agricolo, cospicue indennità di disoccupazione per malattia e maternità dall’Ente Pubblico, nonché altre prestazioni sociali. In tale accordo è stato coinvolto anche il cognato della donna, un rizziconese classe 1978, che fungeva da intermediario, nonché un medico dell’Ospedale di Polistena, il quale, in più di una occasione, al fine di giustificare le assenze per malattie della finta bracciante, ha falsamente attestato l’ingresso della stessa al Pronto Soccorso, diagnosticando inesistenti patologie, tra l’altro su esplicita richiesta e indicazione dei due cognati.

 

L’intervento del medico veniva richiesto anche quando la donna non veniva trovata in abitazione durante le visite fiscali disposte nei periodi di assenza per malattia. Tale fittizio rapporto lavorativo, almeno dal 2012 al 2016, ha causato un ingiusto profitto nella percezione delle indennità previdenziali e assistenziali di oltre 27.000 euro a danno dell’I.N.P.S.. Nella rete investigativa sono finiti anche un avvocato del foro di Palmi, un impiegato della Federazione Nazionale Agricoltura di Laureana di Borrello e un medico di famiglia, i quali, grazie a connivenze e conoscenze, hanno falsamente attestato visite mediche e patologie al fine di istruire favorevolmente istanze di riconoscimento di pensioni di invalidità.

 

Altri due medici dell’Ospedale di Polistena sono accusati di aver falsamento attestato la loro presenza in servizio, infatti, in accordo tra loro, attraverso una fraudolenta timbratura del badge, celavano la loro ingiustificata assenza dall’Ospedale, inducendo in errore l’Amministrazione nel pagamento della loro retribuzione. I due risponderanno in concorso di truffa aggravata e falsa attestazione in servizio. Tutti i soggetti sono indagati in stato di libertà e risponderanno delle accuse avanzate nel corso del processo presso il Tribunale di Palmi.

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