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Il rapporto Bankitalia secondo il prof. Aiello dell’Unical: “saremo di meno, più vecchi e più poveri” (AUDIO)

Calabria

Il rapporto Bankitalia secondo il prof. Aiello dell’Unical: “saremo di meno, più vecchi e più poveri” (AUDIO)

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Con Francesco Aiello, docente di Politica Economica presso l’Università della Calabria abbiamo analizzato i dati emersi dal recente rapporto sull’economia in Calabria di Bankitalia.

 

RENDE (CS) – Con il professore Francesco Aiello, intervenuto ai microfoni di Rlb all’indomani del rapporto di Bamkitalia sull’economia calabrese, abbiamo voluto commentare e capire le prospettive della nostra regione alla luce dei dati presentati e anche in tal caso, le prospettive future non sono delle migliori, anche perchè mancano le figure di riferimento dei settori strategici per questa regione, vocata all’agricoltura, al turismo e che deve aprirsi ai settori della ricerca e dell’innovazione per trovare una strada di risalita.

ASCOLTA L’INTERVISTA

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prof Aiello“Da un punto di vista dell’analisi, i dati di Bankitalia sorprendono soltanto i non addetti ai lavori. Questa è una regione molto dipendente dalle politiche regionali, e se l’anno scorso e nel 2015, abbiamo avuto un picco di vitalità su alcuni comparti, è stato semplicemente perchè a fine ciclo programmazione 2007-2013 le spese sono state accelerate nella parte finale del periodo e questo ha generato un incremento del PIL aggregato, che nel 2015 è stato legato ad un’annata favorevole, ad esempio, per alcune colture agricole. Ma sono oscillazioni che non dipendono da condizioni strutturali e cambiamenti radicali, ma solo dal ciclo dei fondi strutturali. Dal punto di vista del settore del turismo, è stato registrato un momento positivo ma anche in questo caso, non dipende dalla capacità di attrattività delle strutture ricettive calabresi ma da quanto succede al contorno. E al momento il settore vede i turisti disincentivati ad andare all’estero e preferire il Mediterraneo e le mete del turismo di massa tra cui la Calabria.

I giovani Neet: non studiano, non lavorano, non si formano

“E’ il segnale vero di fallimento di tutto quello che stiamo facendo in Calabria – spiega il prof. Aiello – non garantire occupazione, formazione e incentivi alla componente fondamentale del lavoro, che sono i giovani, vuol dire che non stiamo lavorando nel modo corretto. Registrare il dato di 4 ragazzi su 10 che non fanno nulla e sono inattivi dipende da molte condizioni. Quella rilevante è il fatto che le imprese non hanno la capacità di assorbimento di forza lavoro giovanile perchè hanno forti vincoli nel collocarsi sui mercati dinamici, esteri. E la forza lavoro, anche non qualificata, non riesce a trovare lavoro ma questo non dipende dalla non disponibilità del singolo, ma dal fatto che il mercato del lavoro non ha capacità di assorbimento di manodopera”.

“In prospettiva, questa situazione, porterà effetti molto negativi soprattutto nel medio-lungo periodo, perchè oggi questi ragazzi stanno fermi, così come domani e anche dopodomani ma ad un certo punto decideranno di ‘fare qualcosa’ e probabilmente questa ‘cosa’ non sarà in Calabria ma altrove e molti decideranno di emigrare. I dati demografici ci confermano questo: la Calabria non consente di avere una posizione lavorativa in loco ed in prospettiva il lavoro diminuirà sempre di più. In futuro in Calabria, saremo di meno, più vecchi e più poveri”.

In Calabria mancano i riferimenti nei settori chiave: Turismo, Agricoltura, Ricerca e Innovazione

“Questa regione deve rendersi conto – ha spiegato ancora il prof. Francesco Aiello – che per poter competere sui mercati internazionali e dunque per creare occupazione e produzione, duratura e permanente, deve fare delle scelte strategiche che attualmente non sta facendo. Il riferimento che porto avanti da molti mesi è che mancano le persone che dovrebbero governare le politiche nei settori chiave. Il turismo per esempio, potrebbe essere un settore d’eccellenza per creare occupazione ma manca una figura che faccia da indirizzo sintesi e guida al settore. Manca l’assessore regionale al Turismo. Se parlate con un operatore della fascia jonica o tirrenica vi racconterà un sacco di cose sulle difficoltà nelle relazioni istituzionali solo per avere una semplice concessione o per risolvere un problema istituzionale. E questo riguarda altri due settori strategici della Calabria: l’agricoltura e la ricerca. La prima è il settore che per le eccellenze che ha, non ha nulla da invidiare ad altre realtà. Ma se parlate con un operatore in Sila, nella piana di Sibari di Lamezia o di Gioia Tauro, vi racconterà di come sia difficile relazionare con chi deve dare indirizzi e guide. L’assessore alla Ricerca infine, è quello più strategico nel medio periodo eppure è assente. Questi indirizzi, vitali per la deve darlo una persona che quotidianamente si dedica alla ricerca e all’innovazione e ma questo non avviene”.

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