Area Urbana
BoCs art, Cosenza imita la Cina ‘solleticando’ l’Egitto
Le residenze artistiche sarebbero ispirate ad un progetto di riqualificazione urbana attuato a Pechino.
COSENZA – Ventisette casette e trecento artisti. Il lungofiume bruzio trasformato in una fucina d’arte grazie a tre milioni e 500mila euro di fondi europei. Il progetto, fortemente voluto dal sindaco Mario Occhiuto e curato dallo storico dell’arte Alberto Dambruoso, è ormai realtà. Dopo quattro anni d’inteso lavoro i BoCs Art istallati lungo la sponda
destra del fiume Crati attirano l’attenzione degli ambienti artistici internazionali. Le residenze artistiche ad oggi sono riuscite ad ospitare trecento persone tra i migliori scultori, pittori, fotografi e performer contemporanei. Artisti locali e non solo che per circa due settimane si sono fermati a Cosenza e hanno prodotto opere da donare alla città. Nelle casette di legno da due piani negli ultimi due anni hanno alloggiato anche l’iraniano Maziar Mokhatari, il cubano Yonel Hidalgo Perez e la nota fotografa spagnola Begoña Zubero Apodaca.
Anche loro hanno realizzato e regalato le loro opere alla città di Cosenza che saranno in futuro esposte nel complesso di San Domenico, alle porte del centro storico. Il vincente progetto trae ispirazione dall’ex quartiere fabbrica Art District
798 di Pechino. Un’area industriale bonificata e trasformata in uno spazio creativo dedicato esclusivamente all’arte. Cosenza copia così la Cina con i suoi piccoli prefabbricati ecosostenibili realizzando, in miniatura ciò che anni addietro è stato costruito a Pechino con oltre 400 gallerie su 600mila metri quadrati. L’idea ha entusiasmato anche l’Egitto che a breve, grazie alla collaborazione tra l’Istituto di Cultura Italiana e Dambruoso, mira a realizzare a Il Cairo un centro di creatività e di arte sperimentale per artisti indipendenti simile ai BoCs Art cosentini.
In foto il 798 Art District di Pechino
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