Calabria
Vigili del Fuoco, eroi italiani bistrattati dallo Stato. Nel Cosentino il soccorso non può essere garantito (AUDIO)
Gli italiani li definiscono ‘eroi’ mentre l’Italia (Stato) invece, continua a bistrattarli e a non riconoscere i loro diritti e meriti, ma soprattutto il grande lavoro che sono chiamati a svolgere a rischio della propria vita, per salvarne altre.
COSENZA – Negli ultimi giorni li stiamo vedendi impegnati nel dramma dell’Hotel Rigopiano, l’albergo investito dalla slavina, mentre lavorano incessantemente, facendosi largo tra la neve e il ghiaccio, tra gli alberi caduti e che scavano, anche a mani nude. Instancabili di giorno e di notte stanno tentando di salvare quante più persone possibili rimaste intrappolate nell’albergo investito dalla valanga. E mettono a rischio la loro vita i vigili del fuoco.
Lavorano per lo Stato che invece gli restituisce una busta paga… senza bonus. Qualcuno ha chiamato il Corpo solo per ringraziarli per quanto stanno facendo e per aver salvato quei bambini da sotto le macerie, ed il Governo invece, taglia sulle loro retribuzioni. Il 16 gennaio scorso infatti, lo stesso Stato che li manda a rischiare la vita, ha confermato che, già dalla prossima busta paga i vigili del fuoco così come altri ‘corpi’, non troveranno più gli 80 euro di bonus Renzi.
Anche i vigili del Fuoco calabresi sono partiti alla volta del centro Italia per dare una mano, per aiutare le popolazioni investite non solo dall’ondata di maltempo ma anche dal terremoto.
Emergenza neve, Vigili del fuoco calabresi a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto. Quegli stessi vigili del fuoco che qui, operano con mezzi vetusti in una terra ad alto rischio idrogeologico, e d’estate, colpita da centinaia di incendi. Tanti meriti e neanche uno riconosciuto sulla ‘busta paga’ di chi rischia la vita. A spiegare la situazione che vive il comparto nella nostra regione, ai microfoni di Rlb Radioattiva, è Bonaventura Ferri, segretario generale della Uil dei Vigili del Fuoco calabrese
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I vigili del fuoco calabresi anche in Abruzzo. Ferri: “in provincia di Cosenza la situazione è allarmante”
Ferri racconta che anche i pompieri calabresi e della provincia di Cosenza sono accorsi nelle aree devastate dalle precipitazioni nevose per scambiaresi il turno con i vigili del fuoco d’Italia. Ma nel suo intervento sottolinea che nel nostro territorio la situazione è più grave di quanti si immagini perchè nella Provincia di Cosenza, la più estesa della regione, c’è solo un quinto dei vigili del fuoco che invece sarebbero necessario dato l’alto idrogeologico e sismico. Tutti si rendono conto di un corpo sottopagato e umiliato tranne lo Stato: “Non solo non si ha uno stipendio in linea con i parametri italiani, ma la nostra provincia vede correre con un camion con 5 padri di famiglia dentro, che devono fare anche due ore di strada da una parte all’altra per soccorrere i cittadini, visto che tra una caserma e l’altra ci sono distanze enormi rispetto alla necessità dell’immediatezza”.
Per non parlare delle caserme stesse che cadono a pezzi: “in quella di Paola ad esempio – racconta Bonaventura Ferri – è caduto un pezzo di soffitto. Nella caserma di Cosenza, divisa in due ale (una per gli uffici e l’altra per gli ‘operativi’), per 15 giorni i vigili del fuoco hanno lavorato senza riscaldamento per la rottura della caldaia, riaparata solo due giorni fa. Eppure nessuno si è lamentato e questo dimostra come gli appartenenti al corpo dei vigili del fuoco abbiano una dignità e un cuore grande, ma non si può solo far fronte ad un ‘malfunzionamento del sistema’ con il cuore delle persone”.
Qui in Calabria abbiamo “hotel Rigopiano” tutti i giorni nel senso che i pompieri corrono da una parte all’altra. In Sila a San Giovanni in Fiore la stazione è chiusa, e pertanto i cittadini, a cui bisogna garantire il miglior soccorso possibile, sono in pericolo perchè: “pensate al tempo che ci vorrebbe per far arrivare in queste ore di maltempo e neve, un intervento dei vigili del fuoco nelle aree silane”. Infine, come se non bastasse nelle prossime ore verrà approvato un riordino da un Parlamento che si dice ‘grato’ ai pompieri e poi decide di ‘tagliare’ su di loro.
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