Archivio Storico News
Operazione Doomsday, gli arrestati del clan Rango – Zingari non parlano
COSENZA – Servirà molto denaro per pagare le spese della detenzione di tutti gli affiliati finiti in manette negli ultimi mesi.
La macchina del business degli stupefacenti e delle estorsioni, pilotabili anche da dietro le sbarre, dovrà premere l’acceleratore per garantire assistenza ai presunti sodali del clan Rango – Zingari travolti dall’ondata di arresti a cui sinora è sfuggito solo il ventiseienne Stefano Carolei. Nel corso dell’interrogatorio di ieri, di fronte al gip Sergio Caliò, solo l’imprenditore edile Antonio Intrieri e Cosimo Bevilacqua hanno scelto di parlare, verosimilmente per rispondere ad altre contestazioni. Bocche cucite per tutti gli altri indagati nel corso delle udienze di convalida dei fermi. Si sono infatti avvalsi della facoltà di non rispondere invece Leonardo Bevilacqua, Danilo Bevilacqua, Francesco Ciancio, Gianluca Cinelli, Domenico Mignolo, Francesco Vivacqua, Alberto Ruffolo, Gianluca Cinelli, Gianluca Barone, Mario Mignolo e Simone Santoro. L’operazione, denominata Doomsday (giorno del giudizio) da una frase di Antonio Intrieri intercettata dagli inquirenti in cui si sollecitava un attentato ad una caserma dei carabinieri a Cosenza, potrebbe far traballare i già precari equilibri tra le ‘ndrine bruzie nonché i ventilati legami con i ‘parenti’ reggini. Una malavita che in maniera sempre più cruenta afferma il proprio potere in strada, alla luce del giorno.
Modalità perfettamente esemplificate dall’episodio in cui il titolare di una ditta che si occupa di costruzioni di passaggio in un bar fu pestato dal ‘collega’ Intrieri insieme al genero, Danilo Bevilacqua i quali pretendevano la corresponsione di ben 160mila euro. A che titolo, per ora, non è dato sapere. Il sindaco Mario Occhiuto, intanto, ha espresso la propria soddisfazione per la riuscita dell’operazione portata a termine dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza. Il primo cittadino ha infatti affermato che Doomsday rappresenta “un’imponente affermazione dello Stato sul nostro territorio. Leggere della disperazione che veniva provocata negli imprenditori vessati suscita indignazione per il crudele livello delinquenziale che attanagliava una città in cui è forte, nella maggioranza della cittadinanza costituita da persone oneste, la spinta a una sana convivenza civile”. In mattinata si conoscerà l’esito della convalida dei fermi al termine della quale il procedimento potrebbe non essere ritenuto di competenza del gip Caliò e gli atti trasferiti a Catanzaro.
Social