Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Caso Lanzino: sette anni per arrivare alla comparazione del DNA, udienza rinviata

Archivio Storico News

Caso Lanzino: sette anni per arrivare alla comparazione del DNA, udienza rinviata

Pubblicato

il

COSENZA – Bisognerà attendere il prossimo 19 Marzo per ascoltare i rilievi del Ris di Messina.

L’udienza odierna è stata rinviata a causa di una protesta messa in atto dalla Camera Penale di Cosenza che comporta l’astensione degli avvocati dai processi sino a domani. L’esito negativo della comparazione del profilo genetico estrapolato dal liquido seminale presente sulla zolla di terriccio in cui giaceva il cadavere di Roberta Lanzino con quello degli imputati Franco Sansone e Luigi Carbone potrebbe aprire nuovi scenari. “Siamo ancora nel pieno del processo – afferma l’avvocato della famiglia Lanzino Ornella Nucci – aspettiamo cosa hanno da dire gli esperti del RIs. Il dato scientifico è un apporto importante in questo processo. Da questo esito abbiamo il profilo genetico di chi ha commesso la violenza, ma è importante tenere presente che la violenza, però, è stata compiuta da più persone quindi non è detto che si possa trovare il liquido seminale di tutte le persone coinvolte nel fatto”. 

 

In fondo all’aula Remo Sansone, accusato insieme al padre e al fratello di aver ucciso Luigi Carbone affinchè non rivelasse i particolari della morte della giovane studentessa rendese, borbotta mentre l’avvocato Nucci chiede più tempo per studiare il caso dopo aver ascoltato il Ris prima di ritornare in aula. ”La verità fa male, – afferma Sansone – sono anni che soffriamo per queste accuse, mio fratello ora si è ammalato e non si torna più indietro”. A confermare la grave patologia di Sansone è il suo legale Vincenzo Belvedere: “il mio assistito ha iniziato a soffrire di SLA appena è iniziato il nuovo processo a suo carico e non è da escludere che la patologia sia scaturita dal forte stress psichico al quale è stato sottoposto. All’epoca dei fatti furono molti i sospettati, così come numerosi altri nomi sono saltati fuori da questo nuovo processo partito il 2007 e che solo dopo sette anni riesce a fornire un dato scientifico”. Le leggende metropolitane che attribuirono inizialemente a figli di noti professionisti cosentini la paternità del delitto per la Nucci “sono solo, appunto, leggende metropolitane che non rendono giustizia alla serietà di Roberta. Sono delle cose che possono infangare il suo nome e quello della sua famiglia che ha bisogno di rispetto e che deve uscire dal processo con un’immagine immacolata. La vertià credo sia molto più terrena, il resto credo sia solo chiacchiericchio da cortile”

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA