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Bomba contro il ristorante del gruppo Guglielmo

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Bomba contro il ristorante del gruppo Guglielmo

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STALETTI’ (CZ) – Preso di mira da ignoti il ristorante di proprietà della famiglia Guglielmo.

Un ordigno è stato fatto esplodere nella notte ed ha distrutto l’ingresso del ristorante del Villaggio turistico Guglielmo a Copanello di Stalettì. La struttura è di proprietà della famiglia Guglielmo, il cui gruppo è molto noto nel mondo del caffè. Sul posto è giunto Daniele Rossi, presidente di Confindustria Catanzaro, e manager del gruppo Guglielmo. Sull’episodio indagano i carabinieri della compagnia di Soverato e del reparto operativo di Catanzaro, in quanto non sarebbe la prima volta che le strutture del gruppo Guglielmo di Catanzaro siano stati fatti oggetto di danneggiamenti. Nell’agosto 2012 furono incendiati due camion dell’azienda parcheggiati nell’interno dello stabilimento di produzione del caffè, a Copanello di Stalettì. Dopo quell’episodio i dipendenti della torrefazione decisero di intraprendere una iniziativa per tutelare l’attività produttiva. Gli operai organizzarono dei turni di sorveglianza allo stabilimento. L’iniziativa intrapresa dai lavoratori provocò molto clamore mediatico.

 

Nei giorni scorsi il manager del gruppo e contitolare della torrefazione Guglielmo, Daniele Rossi, ha scritto una lettera-appello chiedendo “perché in Calabria non scoppia una rivolta sociale? E’ da questa domanda che voglio partire non certo per proporre l’ennesimo spunto polemico a un dibattito pubblico in verità molto inadeguato rispetto ai drammi esistenti, ma per lanciare un messaggio non rituale e non ipocrita. La condizione della Calabria è letteralmente sconcertante. Sento il dovere di lanciare un appello ai giovani di questa terra di essere sempre liberi di scegliere il proprio futuro, non devono essere gli altri a scegliere per voi così da farvi rimanere sempre sotto una cappa, giovani calabresi che sono stati privati del diritto di vivere in modo civile, di avere un lavoro, una casa e una famiglia”. “Ribelliamoci – ha concluso – in modo democratico, ma ribelliamoci. Non facciamoci più abbindolare da promesse scellerate. La Calabria ha bisogno di una vera rivoluzione nei contenuti e nei metodi dell’agire politico”.

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