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Arance e ulivi calabresi minacciati da epidemia di batteri e funghi killer
COSENZA – Gli esperti rassicurano: nessun pericolo per la salute umana.
Ma non per l’economia. Aleggia tra la Puglia e l’intero Mediterraneo un preoccupante spettro, quello delle malattie che stanno devastando gli uliveti pugliesi e gli aranceti del Sud America. Si tratta di due agenti patogeni diversi: il batterio della xylella fastidiosa, che attacca le piante di ulivo, e il fungo della macchia nera, che distrugge gli aranci. La Calabria, cui gran parte del comparto agricolo poggia le basi sulle colture di ulivo e aranci, è già in stato di allerta. Per ora non è stato rintracciato nessun caso in regione, ma la rapidità di diffusione e l’impossibilità di combattere le patologie causate dai due agenti se non abbattendo le piante, sta preoccupando gli agricoltori calabresi. Il direttore regionale di Coldiretti, Francesco Cosentini, spiega che “la xylella attacca tutte le piante di ulivo, giovani, adulte e plurisecolari causandone il deperimento e la morte. Al momento l’epidemia a Bari e Lecce si è fermata. Quello che sappiamo è che il batterio si propaga attraverso alcuni funghi e insetti specifici. Abbiamo attivato una lotta mirata a debellare tali funghi, ma non c’è certezza che questo metodo funzioni. La macchia nera è ancora più devastante. Non c’è alcun metodo per affrontarla, bisogna solo abbattere gli agrumeti. Se in Italia vengono introdotti frutti o piante infette potrebbe espandersi rapidamente in tutto il territorio distruggendo l’intero patrimonio agrumicolo italiano. Il fungo parassita si presenta sul frutto sottoforma di una maculatura nera, porta alla necrosi della pianta e a lesioni sulle arance. E’ indispensabile potenziare i controlli sanitari nel porto di Gioia Tauro e in tutti gli altri porti per scongiurare l’introduzione di infezioni che possono mettere a rischio la nostra agricoltura caratterizzata da prodotti d’eccellenza”.
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