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Lsu-Lpu. Consiglio regionale “deludente”, prosegue la protesta

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Lsu-Lpu. Consiglio regionale “deludente”, prosegue la protesta

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REGGIO CALABRIA – Momenti di tensione con lanci di uova e insulti a Reggio, dove i lavoratori Lsu ed Lpu hanno atteso l’esito della riunione del Consiglio regionale.

Il Presidente della Giunta e l’assessore regionale alle attivita’ produttive hanno ricevuto i sindacati per discutere del problema dei lavoratori Lsu/lpu ed è stata registrata anche una polemica fra l’Usb e i sindacati confederali. Secondo una nota del sindacato autonomo di base: “c’e’ da registrare la solita furbata tentata da Cgil, Cisl e Uil che hanno provato ad essere ricevuti per primi dall’amministrazione regionale, senza neanche i lavoratori interessati. E’ bene precisare – e’ scritto – che la manifestazione di oggi è stata organizzata dalla Federazione regionale USB ed i lavoratori sono venuti a migliaia da tutta la Calabria perche’ richiamati dalla nostra organizzazione, ragione per cui troviamo oltremodo scorretto questo modo di fare da parte delle OO.SS. che, dopo aver abbandonato per anni questi lavoratori, si arrogano il diritto di volerli rappresentarli”.

 

Polemica a parte però, la protesta continua a Reggio Calabria davanti alla sede del Consiglio regionale ed i lavoratori hanno deciso di bloccare tutte le uscite del palazzo e di non muoversi se non arriveranno risposte certe da Roma sulla convocazione del tavolo tecnico per la stabilizzazione. L’incontro con il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, e con l’assessore al lavoro, e’ stato giudicato deludente ed alcuni sindaci hanno intanto occupato la sala della riunioni dell’assemblea.  La proposta della Regione è stata quella di garantire i pagamenti dei mesi di settembre e ottobre. Per i mesi di novembre e dicembre, i comuni devono farsi carico di anticipare i soldi e pagare loro i lavoratori. Impegno per ottenere una variante in bilancio per il 2012. 

 

Intanto i consiglieri di opposizione (Nicola Adamo, Antonino De Gaetano, Mario Franchino, Pietro Giamborino, Giuseppe Giordano, Carlo Guccione, Damiano Guagliardi, Rosario Mirabelli, Sandro Principe, Francesco Sulla, Domenico Talarico, Pasquale Tripodi) hanno sottoscritto un documento diffuso al termine dell’incontro del presidente della Giunta regionale con i sindaci e le forze sociali sulla tematica degli Lsu-Lpu: “L’amministrazione regionale sulla vertenza degli Lsu-Lpu – si legge – non ha le carte in regola. La Giunta regionale, nonostante gli impegni assunti al momento dell’approvazione del Bilancio preventivo 2013 ed ufficialmente rinnovati dall’assessore regionale al Lavoro nei mesi scorsi, non ha finanziato la quota di risorse di propria competenza per la copertura delle indennita’ e dei sussidi. Nella programmazione finanziaria non c’era da improvvisare nulla, si doveva solo riportare la quota ormai storicizzata di cofinazniamento regionale che, negli anni precedenti, almeno dal 2007 ad oggi non e’ sostanzialmente variata. Al Governo nazionale si possono anche chiedere maggiori risorse ma in Calabria bisogna aver fatto il proprio dovere. Non intendiamo assolutamente fare sconti alle responsabilita’ nazionali ma riteniamo sia una debolezza invocare ora in Calabria il ‘tutti uniti contro Roma’. Abbiamo il diritto di essere ascoltati a Roma ma dobbiamo per questo presentarci con maggiore dignita’ e con una proposta che non puo’ essere subordinata alla necessita’ di dover fronteggiare una esasperata condizione emrgenziale. Avere le carte in regola – si legge – deve significare poter avere il diritto di ‘alzare la voce’ per rivendicare prioritariamente una soluzione strutturale per una stabilizzazione definitiva dei lavoratori e per un programmato, rapido percorso di svuotamento del bacino che costringe da oltre quindici anni i lavoratori in condizioni di precarieta’. Le spettanze dei lavoratori maturate nel 2013 – secondo l’opposizione – debbono essere garantite e corrisposte dalla Regione e non debbono essere addirittura scaricate sulle spalle dei sindaci, i quali gia’ non riescono a fronteggiare le criticita’ dei loro bilanci. Solo cosi’ possiamo avere la forza di rivendicare a Roma un’approvazione immediata di norme legislative che superino i vincoli ostativi alla stabilizzazione, garantiscano i diritti pensionistici, istituzionalizzino un ruolo soprannumerario specifico per le assunzioni a tempo indeterminato e finanzino l’esodo volontario”.

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