Ancora degrado drammatico nelle contrade

ROSSANO – Se questa Amministrazione Comunale tenesse fede ad un quarto degli impegni esposti pirotecnicamente nella ossessiva sequenza di comunicati quotidiani che sforna, avremmo una città accogliente, pulita e piena di servizi.

Purtroppo da tempo abbiamo l’impressione che le uniche cose che sia in grado di fare la Giunta Antoniotti è scrivere comunicati. Per questo abbiamo lanciato l’Assessorato dei cittadini per la valorizzazione del territorio,
uno strumento civico per sopperire dal basso alle incapacità della classe dirigente, e alcune delle denunce sono servite per smuovere il pachiderma burocratico di questa Amministrazione: si pensi alla baracca di amianto a contrada Sant’Irene bonificata a seguito delle nostre foto, ai pali dell’illuminazione sulla pista per non vedenti finalmente rimossi, alle denunce sul degrado dei canali di scolo mesi prima che scoppiasse il problema.
Crediamo sia indecente lo stato di degrado in cui versa una delle contrade marine della città, Contrada Zolfara. Per attraversare la zona non esiste una strada degna di questo nome, ma solo una pista sterrata e polverosa inadeguata per una zona abitata e turistica. L’intera area è nel totale abbandono, costernata da sporcizia di ogni tipo e da “tuboni” di plastica accasciati a destra e a manca: si tratta probabilmente di pezzi delle vasche di allevamento che, a seguito di danneggiamenti, non capiamo a quale titolo, vengono deliberatamente abbandonati per la spiaggia, alcuni dei quali parzialmente fusi a seguito di incendi.
L’area è stata oggetto delle demolizioni degli stabili abusivi di due decenni fa, demolizioni di cui il centrodestra locale ancora si vanta. Crediamo, però, che le demolizioni abbiamo valore se vengono seguite da bonifica e decoro, ed invece in Contrada Zolfara non si è arrivati neanche a raccogliere i materiali residui delle demolizioni, che si trovano ancora qui in cumuli spaventosi e numerosi a pochi metri dal mare, orribili alla vista e pericolosi perché costernati di materiali chimici e taglienti. Alcuni degli stabili, poi, sono ancora misteriosamente in piedi, compresi due monumenti alla bruttezza nell’area orientale, e qui è presente il degrado più agghiacciante. Stabili mai finiti e mai demoliti circondati da cumuli di rifiuti maleodoranti, materassi, elettrodomestici, laterizi, materiale metallico e chimico, tralicci dell’energia elettrica con cavi rotti e pendenti, tutto questo mentre a pochi metri le famiglie prendono il sole nei pressi degli scogli tra la Zolfara e la Fossa. Beffardamente, lungo l’accidentata pista tra buche enormi, pietre e materassi, una transenna comunale segnala pericolo per la presenza di un tombino, che in questo contesto però è la cosa più innocua in cui si possa incappare in questa zona marina alle porte di Agosto.
La Zolfara potrebbe essere un luogo importante per l’economia della città, uno dei tanti luoghi che caratterizza la varietà di spiagge e risorse naturali del nostro territorio che ospita sul fondale, tra le altre cose, una barriera di Posidonia Oceanica, una ricchezza importante da preservare e monitorare. Una zona che era stata oggetto di una Proposta di Legge per l’istituzione di un’area protetta, una contrada con un’importanza storica e culturale importante per la città, per l’identità marinara e per la lotta alla criminalità organizzata, un potenziale patrimonio collettivo per la nostra comunità che invece sembra dover rimanere l’ombra e la periferia disgraziata dei mega-villaggi costruiti nelle vicinanze.
Ancora una volta questa classe dirigente si dimostra miope ed incapace di andare oltre l’ordinaria aritmetica amministrazione dei propri interessi, incapace persino di immaginare processi di valorizzazione e riqualificazione reale che portino economia e benessere al territorio esaltando le sue vocazioni. Questi processi di valorizzazione richiedono una visione di territorio che da tempo stiamo sviluppando e che intendiamo costruire quotidianamente con l’aiuto di ogni cittadino.
Riteniamo sia urgente ed improrogabile intervenire per rimuovere i cumuli di detriti, i rifiuti ed ogni altra anomalia presente, ripulire i luoghi che al momento comportano rischi sanitari e bonificare l’intera area, compresi gli stabili ancora in piedi che vanno demoliti oppure chiusi e messi in sicurezza.

 

(Fonte: Movimento TERRA e POPOLO – Rossano)

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