Provincia
Al santuario di Paola il suggestivo concerto per cori “Jubilate Deo”
“Chi canta prega due volte” disse Sant’Agostino. Per mons. Frisina che ha diretto il concerto “il canto esprime l’amore verso Dio”
PAOLA (CS) – Una manifestazione ricca di voci e coristi, tutti insieme per la prima volta per esprimere, attraverso il canto, l’amore verso Dio. “Il canto è importante, esprime la preghiera e la lode” – ha detto all’AGI Mons. Marco Frisina, che ieri sera ha diretto nel Santuario di San Francesco a Paola, il concerto per cori “Jubilate Deo”, promosso Federcori e dall’Associazione Chorus Inside Calabria. Erano oltre 80 i cori calabresi invitati ma alcuni non hanno preso parte al concerto causa maltempo o forse anche per il timore del Covid. Un’iniziativa quella ospitata nella chiesa del Santuario, aperta anche al pubblico.
“Noi italiani eravamo, e lo siamo ancora, famosi per il canto nel mondo, – ha detto ancora mons. Frisina – ed è importante cantare ed esprimere un sentimento del cuore, la melodia italiana fa questo. Per me non è la prima volta, ma è sempre una cosa bella e importante – ha aggiunto Frisina – e il 26 febbraio ne faremo un altro di questi concerti, sempre qui, con altri cori e verrà anche il coro della Diocesi di Roma”.
Soddisfatto anche il prof. Natale Femia, che guida la Chorus Inside Calabria. “I giovani all’inizio sono scettici – ha detto Femia – ma poi, appena arrivano al coro e capiscono la bellezza della polifonia e del cantare assieme, a quel punto non mollano più, è una cosa che ti prende nell’anima”.
Il concerto è servito anche a celebrare il primo centenario dell’elevazione a Basilica minore della chiesa-convento di Paola, da parte di Papa Benedetto XV. “Tanti gruppi di fedeli sono arrivati qui per ottenere l’indulgenza plenaria proprio in questa occasione – ha sottolineato il rettore del Santuario, Padre Francesco Trebisonda – io vorrei lanciare questo messaggio: ritorniamo attraverso la musica alla bellezza, la musica è un’ottima scala per raggiungere Dio, una bellezza che non crea dipendenza, perché i giovani spesso oggi confondono la bellezza con il piacere, e questa musica, bella e alta, ci porta alla bellezza, quella vera e autentica”.
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