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Coronavirus, Ricciardi “prevedibile aumento al Sud. A pesare gli arrivi del Nord”

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Coronavirus, Ricciardi “prevedibile aumento al Sud. A pesare gli arrivi del Nord”

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Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e rappresentate dell’OMS spiega che il prevedibile aumento dei contagi Centro-Sud è dovuto agli spostamenti delle scorse settimane. Intanto da uno studio dei ricercatori cinesi emerge che il 60% dei contagiati da coronavurus sono casi nascosti

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COSENZA – “In questa settimana è prevedibile un aumento dei casi di contagio da nuovo coronavirus al Centro-Sud“. Lo afferma all’ANSA Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e rappresentante italiano all’Oms. “Ci sarà un aumento al Centro-Sud e pesare – spiega – sono gli spostamenti dal Nord nelle scorse settimane ma anche atteggiamenti, che si continuano a verificare, di mancato rispetto delle misure di contenimento”. Sui tamponi per rilevare la positività al nuovo coronavirus, Ricciardi ha sottolineato che “andrebbero fatti ai soggetti sintomatici, anche con sintomi lievi e dunque precocemente, ed ai soggetti guariti clinicamente per avere una conferma”. Secondo Ricciardi è invece inopportuno fare i tamponi ai soggetti asintomatici, tranne nel caso dei sanitari in prima linea come già previsto dal Comitato tecnico scientifico. Quanto al momento in cui potrà verificarsi il picco dei casi, “è difficile dirlo, ma sicuramente – afferma Ricciardi – il picco è condizionato dal rispetto delle misure di contenimento e se tali misure non verranno rispettate adeguatamente allora il picco è destinato a spostarsi in avanti”. Gli ultimi dati “indicano un primo decremento di casi al Nord e ciò è positivo, ma è ancora presto per una valutazione. Dobbiamo aspettare le prossime due settimane per vedere l’andamento della curva“. Ad ogni modo, conclude l’esperto, “gli effetti delle misure si vedranno prima al nord e poi al Centro-Sud, per una questione di tempi dall’inizio delle stesse. L’andamento sarà dunque diversificato tra Nord e Sud”.

Sull’infezione: il 60% sono casi nascosti

Per stimare le dimensioni di queste infezioni coperte, un gruppo di ricercatori cinesi dell’università di Huazhong ha sviluppato un modello con i dati clinici ricavati da 26.00 casi confermati in laboratorio, riportati a Wuhan, città epicentro dell’epidemia. Nello studio pubblicato sul sito medRxiv (che ospita gli articoli che non hanno ancora superato l’esame della comunità scientifica), si indica che fino al 18 febbraio erano circa 37.400 le persone positive al virus a Wuhan, di cui le autorità non erano a conoscenza. La maggior parte di questi casi non rilevati erano asintomatici o con pochi sintomi, ma ancora contagiose. “Secondo le nostre stime più prudenti almeno il 59% delle persone positive è rimasto fuori e, senza essere testato, ha potuto contagiare altri”, ha spiegato Wu Tangchun, coordinatore dello studio. “Ciò potrebbe spiegare perchè il virus si sia diffuso così rapidamente nella provincia dell’Hubei e perchè sta circolando nel resto del mondo”, continua.

Il caso della Diamond Princess

Probabilmente i dati meglio documentati sui casi asintomatici sono quelli che arrivano dalla nave da crociera Diamond Princess, messa in quarantena in acque giapponesi e dove 3711 tra passeggeri e membri dell’equipaggio all’inizio di febbraio sono stati ripetutamente testati e monitorati. Secondo il modello di Gerardo Chowell, epidemiologo della Georgia State University di Atlanta, pubblicato il 13 marzo su Eurosurveillance, circa il 18% di 700 persone risultate positive sulla nave non ha mai mostrato sintomi. “Si tratta di una popolazione particolare, con molti anziani, che tendono a stare peggio – commenta Chowell – Il tasso di asintomatici nella popolazione generale potrebbe essere vicino al 31% della nave da crociera“. Considerando poi i risultati di diversi studi, Chowell pensa che gli asintomatici o casi lievi possano essere il 40-50% di tutte le infezioni. Ma queste persone possono contagiarne altre? Uno studio tedesco dell’8 marzo in corso di stampa ha mostrato che alcune persone positive avevano alti livelli di virus nel tampone fatto in gola, quando erano con sintomi lievi. Ciò significa che il virus può essere rilasciato facilmente con tosse o starnuti ad altri. Anche uno studio cinese del 19 marzo, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha rilevato un’alta carica virale in 17 persone positive poco dopo essersi ammalate, mentre un’altra persona, con una carica virale simile a chi aveva sintomi, è rimasta asintomatica. Questi dati confermano ciò che finora si era sospettato: che alcune persone positive al virus possono essere altamente contagiose quando sono asintomatiche o hanno sintomi lievi. Il che fa temere che si sia anche sottostimata la suscettibilità al virus dei bambini: una ricerca pubblicata su Pediatrics su oltre 700 bambini cinesi contagiati, ha mostrato che il 56% di loro era asintomatico o con pochi sintomi. Servono misure, concludono i ricercatori, per frenare i casi asintomatici o lievi che stanno facendo aumentare i malati.

 

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