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Nella terza città della Calabria non ci si può ammalare di cuore

Ionio

Nella terza città della Calabria non ci si può ammalare di cuore

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L’unità di Cardiologia del presidio ospedaliero di Rossano resta ancora chiusa

 

 

CORIGLIANO-ROSSANO – Per riaprire le porte del reparto di Cardiologia servirebbero qualcosa come quarantamila euro. A tanto ammonterebbe, in volgari soldoni, la cifra necessaria  per portare a soluzione la questione cardiologia nel presidio ospedaliero di Rossano.

Una cifra, per la verità assai modesta, che non si riuscirebbe proprio a cavare dalle casse della burocrazia sanitaria.

Ad insorgere, anche a muso duro, il primo cittadino di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, che dalla propria pagina web personale punta l’indice direttamente contro l’ufficio del commissario regionale alla salute. Sarebbe colpevole di aver cambiato, nel giro di ventiquattrore, idee a proposito delle autorizzazioni necessarie per far partire i lavori all’interno di Cardiologia. Per Stasi “una cosa è certa. La faccenda non si chiude qui. Lo dico da istituzione, perché questa è una questione istituzionale e di democrazia”. Per il primo cittadino, a questo punto, meglio pensare di chiudere l’ufficio del Commissario, piuttosto che continuare a tenere chiuso un reparto di fondamentale importanza come quello cardiologico.

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