Rigettato il ricorso alla Corte Suprema di Cassazione avanzato dai legali di Stummo e Lombardo accusati di un tentativo di estorsione in concorso aggravato avvenuto nel giugno del 2012 a Scalea
SCALEA (CS) – I carabinieri di Scalea ha notificato due ordini per la carcerazione, emessi dalla Corte di Appello di Catanzaro – Ufficio Esecuzioni Penali, a carico di Alessandro Stummo 32 anni e Gian Claudio Lombardo 33 anni, entrambi di Scalea, per un tentativo di estorsione in concorso aggravato avvenuto nel giugno del 2012 nella cittadina tirrenica e per il quale furono condannati con sentenza della Corte di Appello di Catanzaro, provvedimento a cui fecero ricorso alla Corte Suprema di Cassazione che è stato rigettato.
Il fatto – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – si incardina nell’attività di indagine denominata “Plinius 2”, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Scalea ed eseguita nel maggio del 2015, che ha consentito di delineare gli assetti di un’associazione per delinquere di tipo ‘ndranghetistico denominata “Valente – Stummo”, operante nel territorio del comune di Scalea e comuni vicini, in collegamento con l’associazione denominata Muto, della quale riconoscono la sovra ordinazione ‘ndranghetistica, che, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, era finalizzata al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona mediante il compimento di delitti contro il patrimonio e contro la persona ed in particolare la consumazione di una pluralità di estorsioni in danno di diversi commercianti ed imprenditori del luogo nonché la turbata libertà degli incanti finalizzata ad accaparrarsi immobili di rilevante valore inibendo la partecipazione di altre persone.
Espletate le formalità di rito, Stummo è stato condotto presso la Casa Circondariale di Paola dove dovrà espiare la pena di 2 anni 7 mesi 16 mesi di reclusione, mentre per Lombardo, presentatosi autonomamente presso la Casa Circondariale di Cosenza, la pena è di 2 anni 3 mesi e 16 giorni.