Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

A capo della sanità calabrese manager che andavano rimossi, esposto in Procura

Calabria

A capo della sanità calabrese manager che andavano rimossi, esposto in Procura

Pubblicato

il

sanità

Le nomine dei dirigenti di Asp e Ospedali fatte dal governatore della Regione Calabria ristretto a San Giovanni in Fiore con obbligo di dimora sono state sottoposte all’attenzione della magistratura. Denunciati gravi disagi per i pazienti

 

CATANZARO – “Di certo la sanità calabrese deve avere una gestione diversa, anche in merito alle recenti nomine fatte dal presidente della Regione e dalla giunta, che hanno innescato un problema importante e vedremo ciò che accadrà. Siamo presenti e non consentiremo nessun atto illegale. Il presidente Oliverio non ha avuto rispetto dei calabresi, che sono quelli che ci rimettono di più“. Lo ha detto il presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, del Movimento 5 Stelle, a margine della visita compiuta ieri assieme al senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, nell’ospedale di Cosenza. I due parlamentari hanno presentato stamane, alla Procura della Repubblica di Catanzaro, un esposto sulle nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi decise nei giorni scorsi dal Governatore Mario Oliverio e dalla sua Giunta.

 

 

Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri pare abbia accompagnato Sileri e Morra dal sostituto procuratore di turno a cui è stato consegnato l’esposto. Nel documento si invoca l’intervento della magistratura in relazione alla scelta dei vertici delle Aziende sanitarie provinciali di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo e dell’Azienda ospedaliero universitaria ‘Mater Domini’ del capoluogo e di Cosenza. Secondo i due presidenti di Commissione, le nomine della Giunta regionale andrebbero a ledere il principio di sussidiarietà e di leale collaborazione tra Stato e Regioni sancito dalla Costituzione. Ma ancora più gravi sarebbero alcune circostanze richiamate nell’esposto e che riguardano gli stessi manager nominati dalla Regione: alcuni non avrebbero rispettato gli equilibri di bilancio e sarebbero stati pure premiati mentre invece, secondo i 5 stelle andavano rimossi; altri avrebbero esercitato le loro funzioni senza averne i titoli; altri ancora avrebbero tentato di nominare primari e di affidare incarichi dirigenziali a loro cari”.

 

DI MAIO: “I POLITICI NON POSSONO GESTIRE LA SANITA'”

”Togliamo la politica dalle mani della sanità: cioè basta con la politica regionale che nomina i direttori ospedalieri, che nomina i direttori delle Asl e poi usa la sanità a favore della politica”. Così il vicepremier Luigi Di Maio in un comizio elettorale a Vasto. ”Che cosa abbiamo fatto nelle prime regioni in cui potevamo mettere mano? In Calabria e Campania abbiamo nominato dei commissari alla sanità. Per la Costituzione, la sanità regionale in realtà è l’unica cosa che ancora gestisce la politica regionale in esclusiva. Noi – ha proseguito – abbiamo detto da Roma: prendiamo un commissario nostro, lo mandiamo lì a gestire la sanità e facciamo un bypass alla politica regionale, in modo tale da evitare che i politici regionali continuino a massacrare la sanità di quei cittadini.

 

 

Abbiamo nominati i commissari e subito dopo i presidenti di Calabria e Campania, qui abbiamo tolto De Luca da commissario perché io ve l’avevo promesso che toglievamo la sanità dalle mani della politica, bene: due mesi fa con due righe di legge abbiamo scritto nessun presidente di Regione può essere più il commissario alla Sanità in una regione. Così abbiamo tolto alla Campania e al Lazio la possibilità di avere questo ruolo in capo al presidente”.

 

 

“Ma appena abbiamo fatto questo che hanno fatto i presidenti di regione? Mentre noi in Calabria mandavamo il nostro commissario, loro nominavano i direttori ospedalieri per fare la guerra al nostro commissario. Perché c’è un’altra legge che dice che i direttori ospedalieri li nominano ancora loro. Quindi noi mettiamo i commissari e loro non gli hanno dato neanche un ufficio cioè gli fanno proprio mobbing e ti fanno capire ‘no questa è roba mia’ perché effettivamente la Costituzione dice che la sanità è una questione regionale. Dico questo per una semplice ragione: ci sono cose in cui noi possiamo incidere direttamente da Roma ma ci sono cose che deciderete per i prossimi 10 anni con il voto del 10 febbraio e tra queste c’è la sanità”, ha concluso Di Maio.

Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA