Calabria
Petizione contro l’ergastolo ostativo, raccolte già 35mila firme (AUDIO)
Le prime 35mila firme sono state già inviate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
COSENZA – Una petizione lanciata dagli stessi detenuti ed in particolare quelli delle case circondariali di Catanzaro, Rossano, Saluzzo, Vibo Valentia, Sulmona, Bologna, Terni, Voghera, Milano Opera, Parma e Paola e raccolta dall’associazione Yairaiha Onlus di Cosenza. La raccolta firme è partita i primi di giugno e un primo step è già stato compiuto, ovvero le 35mila firme. Una mobilitazione collettiva contro l’ostatività, illeggittima, dell’ergastolo.
Contro quella condanna che non lascia alcuno spazio di speranza per il condannato contravvenendo ai principi rieducativi della pena e che vede l’uscita del detenuto solo se… deceduto.
A parlarne ai microfoni di Rlb Radioattiva la dott.ssa Sandra Berardi, presidente dell’associazione Yairaiha
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Cos’è l’ergastolo ostativo
E’ il risultato di un’imprevedibile interpretazione sfavorevole dell’art. 4bis 1 OP affermatasi dal 2008-2009, e pertanto non applicabile retroattivamente ex art 7 CEDU (Corte EDU, casi Kafkaris, Del Rio Prada, Contrada; Sezioni Unite della Cassazione, caso Beschi 2010, Corte Costituzionale sent. num. 364/1998 e 230/2012), e l’incostituzionalità dell’art. 4bis.1 quale presunzione legale, come dimostrato nella tesi di laurea di Claudio Conte (110 e lode accademica), Profili costituzionali in tema di ergastolo ostativo e benefici penitenziari, Uni-Cz, 2016 (ed in possesso di Marco Pannella, del Garante nazionale dei detenuti prof. Mauro Palma e del prof. Luigi Ventura, Preside della facoltà di Giurisprudenza di Catanzaro e relatore della tesi, che sollecitiamo il Ministro a Convocare). Da tale studio si evince che per superare l’abuso dell’ergastolo ostativo, non c’è bisogno di nuove leggi ma basta far rispettare quelle esistenti con una Circolare ministeriale interpretativa ai Giudici di Sorveglianza.
“Nella civilissima Italia – spiega la nota dell’associazione – l’ergastolo ostativo non è stato previsto dalla legge nel 1992 e che 1400 persone sono condannate a morire in carcere solo per una discutibile interpretazione, opera di pochi giustizialisti, e migliaia di reclusi sono esclusi dalle misure alternative illegittimamente. Oltre ai detenuti e singoli cittadini hanno aderito diverse associazioni che operano nel campo dei diritti umani”.
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I tipi di ergastolo sono due: quello normale, che manca di umanità, proporzionalità, legalità, eguaglianza ed educatività, ma ti lascia almeno uno spiraglio; poi c’è quello ostativo, che ti condanna a morte facendoti restare vivo, senza nessuna speranza e sono centinaia i reclusi rassegnati all’idea di uscire di prigione… solo a bordo di un carro funebre.
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