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Abramo: ”Catanzaro paga anni di inattivismo. Non ci sarà cartellone teatrale”

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Abramo: ”Catanzaro paga anni di inattivismo. Non ci sarà cartellone teatrale”

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CATANZARO – Tornare alla guida di una città nel momento più difficile degli ultimi anni non è facile, e questo Sergio Abramo, Sindaco di Catanzaro dallo scorso maggio, lo sa bene: Come è stato riprendere in mano le redini della città?
Penoso! Catanzaro si trova in una situazione finanziaria disastrosa e noi come possibile siamo riusciti a porvi rimedio. Questa città rischiava il dissesto finanziario, ma l’approvazione del bilancio e l’aver rispettato il patto di stabilità, ci dà una chance da sfruttare entro la fine dell’anno. Programmare una città senza risorse economiche o col rischio di un dissesto finanziario non è una cosa facile. Stiamo cercando di salvare le società miste che rischiavano di chiudere, vorremmo evitare che i lavoratori perdano il posto e pare che ci stiamo riuscendo, in parte. Questo ci fa ben sperare sul futuro di questa città.
E che tipo di programmazione ci attende?
Sulla programmazione, dovremmo essere in grado di spendere tutti i fondi che avevamo a nostra disposizione e che sono tanti. Quando siamo subentrati ancora non erano pronte le progettazioni, abbiamo tempo fino alla fine dell’anno e avviando tutti i bandi ce la faremo. Ci stiamo preparando alla riprogrammazione 2013/2020, vorremmo dialogare con la Regione per esserne attori principali e non subirla come è già successo.
C’è una reale sinergia tra i vari enti, Provincia, Regione e Comune di Catanzaro?
Assolutamente si! Ci deve essere, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Una programmazione fatta insieme alla Regione, soprattutto, che ha a disposizione i fondi europei, la Provincia non dà fondi ai Comuni, però ove necessiti certamente sarà intorno al tavolo.
A cosa si punta?
Puntiamo ad ottenere ciò che serve per migliorare le infrastrutture della nostra città. Parcheggi, rilancio del centro storico, riqualificazione del centro storico …
Un centro storico sempre più vuoto?
Noi avevamo iniziato un lavoro di ristrutturazione anni fa. Abbiamo iniziato dalle fondamenta, dal punto di vista strutturale. Abbiamo fatto tutta la rete idrica, la rete fognante, la pavimentazione delle strade. Un progetto che si è fermato e che doveva passare per la riqualificazione sia dell’attività commerciale, sia di quella edilizia del centro storico, per ripopolarlo come un tempo e rendere appetibili gli immobili con una serie di contributi per abbellirli e ridisegnarli. Ci sono alcuni palazzi che sono stati ricostruiti in stile moderno e che non hanno niente a che vedere con lo stile della vecchia Catanzaro, come il palazzo di fronte al Galluppi o la Galleria Mancuso.
Per quanto riguarda i commercianti pensa che saranno di sostegno o che ostacoleranno, come è successo in passato, questa riqualificazione?
I commercianti devono essere dalla nostra parte. Certo, bisogna realizzare un piano che tenga conto delle loro esigenze e che non li penalizzi. Anche perché senza attività commerciali il centro storico rischia di morire definitivamente.
Cos’è mancato fino ad oggi a Catanzaro per diventare la città numero uno in Calabria?
Attivismo! Questo non c’è stato. I progetti che stiamo realizzando adesso, la progettazione bandi, risalgono al 2007. Pensi che abbiamo appaltato Piazza Matteotti e Piazza Montenero adesso e si parla di fondi del 2003/2004. Significa che abbiamo avuto sette anni di arresto. Una città che aveva iniziato l’attività del teatro “Politeama” a grandi livelli. Le mostre al “San Giovanni” erano invidiabili. Gli spettacoli e le mostre di allora fecero diventare Catanzaro tra le prime città in Calabria per la qualità culturale. Oggi, invece, registriamo tristemente di non poter dare nemmeno un contributo al “Politeama” perché il Comune rischia il dissesto finanziario.
Quindi il “Politeama” quest’anno non avrà un cartellone?
Esatto! Non c’è un cartellone. Quest’anno cercheremo di fare qualcosa con i finanziamenti che ci darà la Regione, ma per il resto il teatro non aprirà con una programmazione se non il prossimo anno, speriamo. La prerogativa è risanare le casse del comune e poi rilanceremo tutte le attività.
Il “San Giovanni” invece?
Abbiamo vinto un bando che ci permetterà per due anni di fare grandissime manifestazioni, ma prima bisogna riprendere il comune.
È di oggi la notizia degli scioperi della Daneco che mettono a rischio l’attività della discarica di Alli e di Lamezia Terme, cosa propone al riguardo?
Bisogna realizzare un piano per far diventare le nostre discariche un’opportunità di business. Attualmente sono solamente delle discariche dove viene sversata la spazzatura. Attrezzandole, invece, così come ho già discusso con il presidente Scopelliti, con degli impianti che distruggano questo materiale e che contestualmente creino energia elettrica, potrebbe realizzarsi per noi una grande opportunità. E poi, soprattutto, bisognerebbe averne una per Provincia. Ognuno con la sua discarica così si eviterebbe che a Lamezia arrivi Cosenza a sversare i rifiuti. A ciascuno il suo.

 

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