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Dimmi con chi vai a letto e ti diro’ chi sei
La Francia e’ in questo periodo animata da agitazioni che dagli idealismi e dai valori culturali portano fino alla piazza. L’argomento che scuote gli animi dei nostri vicini di casa e’ l’istituzione del matrimonio tra coppie gay ed il diritto all’adozione.
Come dire: parita’ di diritti per gli esseri umani al di la’ del proprio orientamento sessuale. La questione e’ stata realmente al centro di numerosi disordini e gesti eclatanti tra i due schieramenti a favore e contro, fino al suicidio-spettacolo dello storico Venner sull’altare di Notre Dame di Parigi che ha voluto manifestare con l’assurdita’ del gesto l’inaccettabilita’ di un tale cambiamento.
E il nostro paese? L’Italia e’ una nazione tra le piu’ importanti (checche’ se ne dica) della Comunita’ Europea: eppure tra i 27 paesi membri non fa parte ne’ dei paesi che hanno gia’ istituito il matrimonio tra le coppie omosessuali, ne’ figura tra i paesi che riconoscono le unioni civili tra coppie dello stesso sesso (invito i curiosi ad analizzare i diritti degli omosessuali nei paesi dell’Unione Europea al seguente link). Certo i valori culturali sono qualcosa di imprescindibile e innegabile ed il cambiamento e’ qualcosa che, consapevolmente o inconsciamente, crea sempre qualche “disagio”.
Eppure ieri il primo matrimonio di Francia a Montpellier, evento che ha fatto il giro dell’informazione del mondo occidentale, mostrava delle immagini – lo dico da eterosessuale – in cui Bruno Boileau e Vincent Autin, nonostante le manifestazioni di contestazione, addirittura precedenti la cerimonia, si guardavano con amore al raggiungimento dell’ufficialita’ del loro rapporto. Forse un momento di normalita’, di uguaglianza in cui due persone, probabilmente abituate a sentirsi “diverse” nel contesto socio-culturale in cui vivono (per quanto si parli di mondo occidentale “civilizzato”), riescono a vincere. Nonostante tutto.
Una complicita’ evidente nei loro sguardi che valuto testimonianza di un’unione profonda e che probabilmente invidio anche un po’…
Forse la domanda che dovremmo porci e’: che cosa e’ per noi l’amore? Un valore assoluto ed universale che prescinde da ogni pregiudizio culturale o uno stereotipo che cerchiamo di racchiudere tra paletti per educarlo al nostro volere?…e in Italia? So solo che l’ultima notizia e’ che un ragazzino di 16 anni si e’ gettato durante la ricreazione da una finestra del terzo piano della sua scuola nella capitale in quanto veniva deriso perche’ gay, perfino il padre non accettando l’omosessualita’ dell’adolescente.
Credo i tempi siano maturi anche per il nostro paese, che, al di la’ delle leggi, fondamentalmente penso abbia un grande cuore per riconoscere veramente la parita’ di diritti tra un uomo e una donna, tra un italiano ed un extracomunitario, tra un cattolico ed un musulmano, tra un eterosessuale ed un omosessuale. Del resto, come cantava simpaticamente Checco Zalone “gli uomini sessuali sono gente come noi!”.
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