Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Caso Gentile, per il ministro Boschi la nomina del figlio di Tonino è regolare

Calabria

Caso Gentile, per il ministro Boschi la nomina del figlio di Tonino è regolare

Pubblicato

il

“Il figlio del sottosegretario nel CdA dell’Istituto Tumori? Nessuna incompatibilità”. Insorgono Sinistra Italiana e M5s.
 

ROMA – La designazione dell’avvocato Andrea Gentile, “dottore di ricerca in ‘Diritto penale delle scienze mediche e biotecnologiche’ e docente universitario a contratto presso l’Università ‘LUISS Guido Carli’ di Roma”, a componente del Cda dell’Istituto Tumori di Milanorisponde pienamente ai criteri normativi”. A dirlo oggi nell’Aula della Camera, è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi rispondendo al question time ad una interrogazione di Sinistra Italiana.
 

Una difesa a tutto campo quella del ministro renziano che conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, il patto di ferro instaurato tra il Pd e il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano e sempre più di Tonino Gentile da Cosenza.
 

In merito alla circostanza che Gentile sia il figlio dell’attuale sottosegretario allo Sviluppo Economico, Boschi ha tenuto a precisare (con grande convinzione e senza mai perdere il controllo) che “all’epoca della designazione, avvenuta il 16 settembre 2015, il senatore Gentile non era stato investito dell’incarico governativo“. E ha aggiunto: “Tale rapporto di filiazione non integra alcuna causa di inconferibilità ovvero incompatibilità“. In chiusura il ministro Boschi ha ringraziato “per l’opportunità di chiarire in Aula una vicenda che è stata oggetto negli ultimi giorni di attenzione su alcuni organi di stampa e che concerne una designazione compiuta nel pieno rispetto delle norme di legge e statutarie vigenti”.
 

Scotto (Si): “Risposta insoddisfacente, messaggio devastante”

L’intervento di Maria Elena Boschi non è andato giù al capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana Arturo Scotto che ha parlato di “risposta assolutamente insoddisfacente”. “Vorrei dire alla ministra – ha detto ancora Scotto – che la sociologia una cosa del genere la chiama familismo amorale. Il messaggio che arriva dalla ministra Boschi e dalla sua collega Lorenzin è devastante: l’unica competenza attribuita all’avvocato penalista Gentile per essere nominato nel Cda dell’Istituto tumori è essere figlio del sottosegretario Gentile allo Sviluppo Economico. Non basta dire – prosegue – che all’epoca Gentile non era sottosegretario. Come è noto a tutti c’era in corso un’indagine che lo aveva allontanato dall’incarico di governo, incarico reintegrato successivamente. Con questa nomina il governo dice alla nostra migliore gioventù che se è sola, se non ha un cognome giusto, o deve confidare nella fortuna e nella buona sorte o, se vuole che il suo talento venga riconosciuto, deve fare le valigie e andare via da questo Paese, prosegue Scotto. Da due anni il governo taglia nastri, racconta storie di successo, parla di merito. Tutte fandonie perché poi nominano ‘i figli di’”.
 

M5s: “Boschi ipocrita”

Dura anche la presa di posizione del M5s. “La difesa d’ufficio del ministro Boschi rispetto alla nomina di Andrea Gentile, figlio del sottosegretario Tonino, nel Cda dell’Istituto Tumori di Milano da parte del ministro Lorenzin è tanto ipocrita quanto risibile: la rispediamo al mittente. Boschi giustifica la questa scelta affermando che al tempo di questa nomina Tonino Gentile non era ancora sottosegretario. Il problema non è, evidentemente , la carica di governo ricoperta dal senatore di Ncd ma il fatto che questi sia un parlamentare appartenente allo stesso gruppo del ministro Lorenzin. Facciamo presente a Boschi e al ministro della Salute che si chiama opportunità politica: concetto che, è evidente, non rientra loro vocabolario”. Lo affermano i parlamentari calabresi M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni e i membri della commissione Affari Sociali alla Camera e della commissione Sanità al Senato. “Quando Boschi afferma che la nomina è stata fatta nel rispetto delle norme vigenti ribadiamo che la questione non è legata a leggi, leggine o codicilli, ma all’opportunità politica. Tra l’altro, è davvero triste che, al fine di giustificare la scelta compiuta, il ministro per i rapporti col Parlamento abbia dichiarato che per sedere nel Cda dell’Istituto tumori non è necessaria la laurea in medicina o un titolo di studio in materie sanitarie. La verità è che l’unico modo per non gettare un’ombra indelebile di nepotismo e clientelismo su questa nomina sarebbe stato necessario che Andrea Gentile presentasse di un curriculum inattaccabile e che la sua designazione avvenisse attraverso un processo trasparente. Tutto questo non è avvenuto”.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA