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Musica: brilla la “stella” di Cremonini
COSENZA – La hit del momento. Tra i “pezzi” musicali, più in voga in questo momento, lo scettro del perimato, spetta sicuramente a Cesare Cremonini che,
con il suo ultimo lavoro e capolavoro “La stella di Broadway”, sta, letteralmente dominando la scena, detronizzando qualunque primato già esistente. Il video, girato interamente in Thailandia, da quando ha fatto la sua “apparizione” su youtube, è stato preso d’assalto, fino a far totalizzare oltre 300mila visite, in appena quattro giorni. Ma l’effetto di questo moment magic del cantanutore bolognese, menestrello d’amore d’amore perr eccellezze, sia ai tempi dei “Lunapop”, che da alcuni anni, come mattatore sul palco, da solista. Il suo ultimo lavoro è seguitissimo anche in radio, nonchè utilizzato da tutti gli incalliti romantici, come strumento d’amore. Non è una novità, per il cantautore bolognese, dominare la scena musicale, in fatto di primato in classifica, l’ha già fatto in passato con il suo “Il Comico”, ma anche, molto più recentemente, con “Una come te”. Lo stesso cantautore, nel voler condividere con tutti i suon fans e non, la felicità di questo momento di grandi soddisfazioni artistiche, ha voluto spiegare, il perchè della canzone e la trama che accompagna il video. Molto più simile ad un film d’amore che non ad un video musicale. “La nuova stella di Broadwuay” – scrive Cesare Cremonini, sul suo sito ufficiale – ha vissuto grandi rivoluzioni durante il periodo di lavoro al disco. Il cantante che racconta l’amore, anche per la storia del suo nuovo video sceglie un plot e dolce e tenero, un racconto tutto ambientato in Thailandia dove non manca neanche una figura che ipnotizza spettatori e cantante. Stiamo parlando della bellissima e bravissima Matthavee Burapasing, che circa a metà video utilizza la sua affascinante presenza scenica per accompagnare il primo piano del cantante che racconta la storia dei novelli Fred Astaire e Ginger Rogers. La ballerina però è solo un personaggio di contorno: i due innamorati sono Nichawaline Boegaroonrung (attrice femminile) e Katha Chamadol (attore maschile) e sono proprio loro due i protagonisti di questa romantica storia. Per la regia di Fabrizio Cestari, Esistono già tre versioni di questo brano, (una la sentite nel disco) e magari un giorno le pubblicheremo. Avevo rivisto da poco “Chicago”, un film/musical che ho amato molto, l’ennesimo capolavoro con Richard Gere e mi aveva lasciato a bocca aperta. Ho iniziato a scrivere la canzone sui titoli di coda del film, prima dandogli un ritmo swing, in perfetto stile Broadway, molto classico, poi trasformandola lentamente in una ballad acustica in cui il testo acquistava più importanza accordo dopo accordo. Volevo raccontare una vicenda dal basso: un business-man sgangherato e sempre in cerca di una nuova illusione, una ballerina di jazz, bellissima e ignara, che sogna di diventare una star con i suoi passi di danza. Una Ginger Rogers di oggi con lui, corrotto dal desiderio di scoprirla, innamorato della vanità di una tentazione. Lei così avida di promesse ma vergine di successi. Lui pronto a mentire al destino per possederla. Il ritornello, “New York! New York!” aveva tra le parole qualcosa che mi ricordava anche l’11 Settembre, il crollo delle torri, il cuore ferito di una città che è più di una città. E’ un film che si reinventa continuamente. Sentivo un senso di omaggio e compassione nel pronunciare quel nome, anche se il riferimento non è ovviamente esplicito. La “scommessa d’amore” di questi grattacieli illuminati e le strade sporche di vita di quel posto sono l’ambiente in cui ci è possibile far nascere una passione segreta. Che sia una canzone, una figlia o un figlio, una star della musica, una speranza o un desiderio. La nascita. Il contrario della morte e del fallimento, per me. Non c’è scoperta al mondo che non meriti un sorriso. E Broadway è la sala parto di grandi sogni del nostro secolo nel mio immaginario. Mi è parso il luogo ideale dove ambientare una canzone che parlasse di questo. Perché forse è vero che chi non ha mai visto nascere una dea, in fondo non lo sa che cos’è la felicità! Anche questa canzone, come “il comico (sai che risate)” cerca di raccontare una storia in cui il finale è lasciato all’immaginazione di chi ascolta. Mi piace sempre di più l’idea di cominciare qualcosa, e poi con pazienza trovarne i protagonisti, senza rivelarne la conclusione, senza cercarla forzatamente. C’è qualcosa di più bello di una storia che lascia sempre un gusto diverso in bocca, a seconda dei nostri bisogni o soltanto del luogo in cui ci troviamo mentre la attraversiamo? Il mio, di finale, per ora, è una notte d’amore fra loro, di fuoco e di labbra avide di sogni e di argento fra le stelle. Il loro nome che luccica e ricade lento verso la realtà. Ma non ne sono sicuro. Li ho lasciati al loro destino! Volevo che il dolore o la gioia fosse la loro, volevo in qualche modo anche rispettarla e non rubargliela. Questo a volte non mi piace, ossia che l’autore rubi le emozioni dei protagonisti rendendosi protagonista lui stesso. Per scrivere la seconda strofa della canzone, (“Lui si svegliò senza lei nudo nella tempesta.”), mi sono fatto un giro nei ricordi di New York, nelle atmosfere di Dylan, ho riascoltato alcuni suoi dischi, i primi, e sono andato a farmi un giro persino su Google Map per rivedere zone in cui avevo vissuto!! Sono stato là 2 mesi dopo il mio lungo viaggio in Argentina e ho alcuni amici americani (completamente pazzi) che me l’hanno fatta assaporare in modo unico. Ci ho girato anche un videoclip molto sentito (“Le tue parole fanno male”) e mio fratello ora sta vivendo proprio lì”.
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