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“Mare al mattino” di Margaret Mazzantini
“C’è qualcosa nel luogo dove si nasce. Non tutti lo sanno. Solo chi è strappato a forza lo sa.
Un cordone sepolto nella sabbia.
Un dolore che tira sotto e ti fa odiare i tuoi passi successivi”
Farid e Jamila fuggono da una guerra che corre piú veloce di loro. Angelina insegna a Vito che ogni patria può essere terra di tempesta, lei che è stata araba fino a undici anni. Sono due figli, due madri, due mondi. A guardarlo dalla riva, il mare che li divide è un tappeto volante, oppure una lastra di cristallo che si richiude sopra le cose. Ma sulla terra resta l’impronta di ogni passaggio, partenza o ritorno – che la scrittura, come argilla fresca, conserva e restituisce. Un romanzo di promesse e di abbandoni, forte e luminoso come una favola. Il tema dell’esilio, la fuga dal proprio paese, la dittatura libica, la crudeltà della guerra : questa l argomentazione di questo nuovo e particolare libro della Mazzantini. Due donne e rispettivi figli: da una parte la drammatica fuga dalle proprie origini di Jamila e Faruk alle prese per la lotta della sopravvivenza nel viaggio della speranza su un barcone che dalla Libia li porterà’ in Italia. Dall’altra la storia di Vito e della mamma Angelina che seppur libica vive in Sicilia e decide di tornare a vedere la sua Tripoli dove da piccola era stata cacciata con la famiglia da Gheddafi. Un romanzo descritto con talento e sensibilità.
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