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Rimozione dell’acqua nel Parco di Sibari
CASSANO (CS) – Da questa mattina nel Parco archeologico di Sibari, grazie alla Coldiretti Calabria e al Consorzio di Bonifica di Trebisacce, tre
idrovore stanno lavorando per ripulire dall’acqua e dal fango il patrimonio archeologico e riportarne alla luce le vestigia, dopo l’alluvione causata dal maltempo. Complessivamente ogni minuto vengono tolti 18mila litri di acqua. ”Da domani – ha detto il presidente della Coldiretti Pietro Molinaro – altre due idrovore saranno al lavoro”.
Intanto Luigi Adducci, segretario PD a Cassano Ionio, ha indetto una conferenza stampa nel quale si è discusso dei danni ingenti che il maltempo ha causato nel Parco. “Si è innanzi ad un vero e proprio disastro: mezzo secolo di costosa spesa pubblica che ha finanziato gli scavi, mezzo secolo di campagne di scavi condotte da archeologi di fama internazionale, con tutto il pregevole patrimonio culturale portato alla luce, sono stati cancellati in pochissime ore.
Negli ultimi anni Cassano e il suo territorio, per la mancata messa in sicurezza del Crati, hanno già amaramente sperimentato due disastri: questo attuale e gravissimo che venerdì u.s ha disastrato il sito archeologico e quello dell’allagamento dell’inverno 2008-2009 della popolosa frazione di Lattughelle, che dall’acqua si è vista occupare case e fondi agricoli coltivati, accusando pesanti danni alle già deboli economie private”.
Adduci ha concluso dicendo che ” urge immediatamente un piano d’intervento che abbia due obiettivi. Il primo per la finalità di avviare la bonifica del sito archeologico per riportare di nuovo alla luce le vestigia di valore universale e renderle così fruibili al più presto possibile; il secondo per operare, contestualmente alla bonifica, la definitiva messa in sicurezza del fiume Crati. Cassano attende il recupero e la definitiva conservazione di quel che rappresenta uno dei più importanti siti archeologici della civiltà classica mediterranea”.
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