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S’allarga l’inchiesta sul “magna magna” dell’Asp
COSENZA – Il “magna magna” della sanità. L’inchiesta giudiziaria, disposta dalla procura della Repubblica di Cosenza, coordinata dal capo dei pm, Dario Granieri e che ha
portato la magistratura all’emissione di un provvedimento di interderzione dai pubblici uffici di Anna Di Donato, funzionario 59enne dell’Asp di Cosenza, potrebbe allargarsi a macchia d’olio. Questo è quanto emergerebbe dal dossiera in mano alla procura che accusa la funzionaria di aver “regalato” alle strutture sanitarie private, importi non dovuti e cifre a diversi zeri. Secondo gli accertamenti investigativi, confermati anche da una dura relazione della Corte dei Conti, sarebbero stati considerti inappropriati numerosi casi di ricovero. Un accertamento specifico, inoltrato per conoscenza anche all’unità operativa specialità “Spedalità” dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. I fatti in questione, oggetti dell’indagine odierna, risalgono al periodo in cui ai vertici dell’Asp c’erano il 51enne Antonio Scalzo, direttore sanitario e Franco Petramala, in qualità di manager. La procura della Repubblica, aveva inoltrato al gip, la richiuesta di provvedimento anche nei confronti di Scalzo, tirato in ballo dalla stessa indagata. Ma le confessioni rese dalla Di Donato sono state considerate deboli dallo stesso ufficio del giudice per le indagini preliminari che, non ha intravisto ipotesi così evidenti da far scattare il provvedimento nei confronti di Scalzo. Nonostante tutto, però, la procura non si scompone, considerando abbastanza robusta l’impalcatura accusatoria su cui poggia la sua inchiesta. Non solo a dar man forte alla magistratura, ci pensano anche gli uomini del Comando provinciale della guardia di finanza di Cosenza, nonchè la Corte dei Conti. Altro che piano di rientro, altro che tagli indiscriminati al personale, altro che contenimento dei costi, altro che adeguamento contrattuale da tempo determinato ad indeterminato di chi lavora con contratti di precarietà, il vero male della sanità sta dietro le scrivanie del potere, seduto sulle poltrone che contano e fra gli “amici degli amici”.
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