Dal mondo
Fusione nucleare, svolta storica: «verso un’energia pulita e inesauribile». Così rivoluzionerà il mondo
Qualcuno l’ha già ribattezzata la scoperta del secolo. «Porterà a progressi nella difesa nazionale e nel futuro dell’energia pulita»
ROMA – “Una svolta storica”, “un passo che potrebbe rivoluzionare il mondo”: così i dirigenti americani, ufficializzando il risultato in una conferenza stampa a Washington, hanno definito l’esperimento di fusione nucleare in un laboratorio della California che per la prima volta ha prodotto più energia di quella necessaria per innescarla. In pratica il Santo Graal dell’energia pulita, inesauribile e a basso costo. Come avere “il sole in una stanza”, dato che si è trattato di riprodurre il processo che avviene nella stella madre del sistema solare.
Usa, la fusione nucleare potrebbe rivoluzionare il mondo
Qualcuno l’ha già ribattezzata ‘la scoperta del secolo’, anche se ci vorranno almeno 30 anni per il suo utilizzo a scopo commerciale, a causa di enormi difficoltà scientifiche e tecnologiche. “Questo è un risultato storico per i ricercatori e lo staff della National Ignition Facility che hanno dedicato le loro carriere a vedere l’innesco per fusione diventare realtà, e questo punto di svolta sprigionerà altre scoperte”, ha osservato con orgoglio la segretaria al dipartimento Usa dell’energia, Jennifer Granholm. “E’ un’importante svolta scientifica che porterà a progressi nella difesa nazionale e nel futuro dell’energia pulita”, ha aggiunto. “Un tremendo esempio di ciò che la perseveranza può ottenere”, ha sottolineato Arati Prabhakar, direttore dell’ufficio per la scienza e la tecnologia della Casa Bianca. “Si tratta di una delle sfide più significative mai affrontate dall’umanità”, le ha fatto eco Kim Budin, direttrice del laboratorio nazionale ‘Lawrence Livermore’, dove il 5 dicembre scorso è avvenuto con successo il test che fa la storia.
Usa, decenni per l’uso commerciale della fusione nucleare
La stessa Budin ha però messo in guardia che ci vorrà molto tempo prima di arrivare ad una svolta anche industriale dell’esperimento. A suo avviso probabilmente non 50 o 60 anni ma prima: “Questa è stata una accensione, per una sola volta, di una capsula ma per ottenere l’energia commerciale da fusione c’è bisogno di molte cose. Bisogna essere in grado di produrre molti eventi di innesco per fusione per minuto e bisogna avere un robusto sistema di elementi di trasmissione per realizzarli. Ma con sforzi e investimenti concertati, e alcuni decenni di ricerca sulle tecnologie necessarie, saremo nella posizione di costruire una centrale elettrica”.
“Ci vorranno almeno 30 anni”
Un’analisi di quanto avvenuto negli Usa è arrivata da Stefano Atzeni, dell’Università La Sapienza di Roma. Secondo l’esperto ci vorrà almeno una trentina d’anni affinché la fusione nucleare passi dall’essere una tecnologia sperimentale a una realtà, con reattori in grado di alimentare le nostre città a emissioni zero: tante le sfide tecnologiche che devono ancora essere superate, sia per la fusione a contenimento inerziale con i laser (quella che ha portato al risultato ottenuto al Lawrence Livermore National Laboratory negli Usa) sia per la fusione a confinamento magnetico (la tecnica del reattore Iter in costruzione nel sud della Francia).
“Fare previsioni è davvero difficile, perché siamo appena alla soglia della dimostrazione che fisicamente lo schema inerziale funziona, mentre per quello magnetico la prova l’avremo da Iter fra una quindicina di anni”, afferma Atzeni. “I tempi saranno sicuramente molto lunghi, almeno una trentina di anni per entrambe le vie, perché restano ancora diverse sfide da superare”. Nel caso del confinamento inerziale serviranno laser più efficienti che possano fare non uno sparo al giorno ma tre o quattro al secondo, con energie di 100-150 megajoule ciascuno contro i 2,5 dell’attuale. Nel caso del confinamento magnetico “bisognerà sviluppare magneti superconduttori sempre più affidabili nel lungo periodo e lavorare sull’estrema complessità del tokamak, la ‘caldaia nuclearè a forma di ciambella”, aggiunge l’esperto.
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