Area Urbana
Oggi la presentazione del libro di Amedeo Furfaro sull’eccidio dei valdesi in Calabria
Il volume di Amedeo Furfaro sarà presentato oggi pomeriggio a Camigliatello alle 19,00 nell’ambito della Settimana della cultura calabrese.
CAMIGLIATELLO (CS) – Durante la presentazione interverranno: Stefano Vecchione, v. Pres. Istituto per gli Studi Storici; Franco Pascale, editore e saggista; Francesco Stezzi, direttore editoriale CJC; Giuseppe Battendieri, regista; sarà presente l’autore. Il libro riprende la vicenda dell’eccidio dei valdesi di Calabria nel 1561 utilizzando, oltre alla storia, anche la comunicazione musicale teatrale e cinematografica.
Il libro
Una pagina di storia cinquecentesca di una minoranza etnica e religiosa, quella calabrovaldese del Cosentino, riletta in chiave teatrale e musicale. Si trattò di una repressione di massa nei confronti di immigrati che erano partiti dalle valli del Piemonte dopo il 1300 verso località come Guardia Piemontese, San Sisto dei Valdesi, San Vincenzo La Costa, Montalto Uffugo, Vaccarizzo di Montalto, S. Maria La Castagna. Attorno al 1500, sotto gli spagnoli, fu da loro accantonata la prudenza che aveva ispirato fino ad allora la propria linea di condotta per sentirsi parte delle idee che si respiravano nell’Europa infiammata dal protestantesimo. Giustiziato dall’Inquisizione il giovane pastore Gian Luigi Pascale, inviato da Calvino, spagnoli e inquisitori organizzarono una vera e propria crociata nel Cosentino con taglie poste sulla testa dei valdesi, mastini usati per la loro ricerca, roghi in piazza e stragi di eretici a San Sisto, Guardia, Cosenza e infine a Montalto Uffugo nel giugno del 1561.
Alcuni superstiti furono confinati a Guardia e là controllati a vista e sottoposti a dure restrizioni per non più professare nessun credo eretico. Il libro, riproponendo un pre-testo teatrale e delle musiche che si ispirano a varie fasi della vicenda, vuole essere anche un libero contributo alla riflessione sul tema delle radici dell’intolleranza razziale e della discriminazione ideologica, sul rapporto fra potere ed eresia, fra ribellione e abiura, sulla questione nevralgica della coesistenza fra mentalità culture ed etnie differenti. Una rilettura in prosa e note di una vicenda mai definitivamente archiviata, con il vigore intatto di quotidianità di un passato che ancora ci inchioda ad un Oggi in cui il Diverso, l’Altro è il migrante che viene dal mare mentre Ultramontani erano quei forestieri, “stranieri con gli occhi blu” a cui è dedicata la ”Ballata Valdese”.
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