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Come saranno i videogiochi del futuro?

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Come saranno i videogiochi del futuro?

Un altro cambiamento che si preannuncia davvero epocale riguarderà il modo stesso in cui ci approcciamo ai videogame

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ROMA – Negli ultimi 5 anni i videogiochi sono stati protagonisti di un’evoluzione senza precedenti che li ha trasformati di intrattenimento per pochi appassionati a vero e proprio fenomeno culturale ed economico di livello planetario. Oggi i videogame “muovono” investimenti di milioni di euro, le competizioni ufficiali hanno pubblici degni dei più grandi eventi sportivi e gli stessi gamer hanno stipendi di tutto rispetto. E in una situazione che cambia così velocemente è già il tempo di provare a capire come cambieranno i giochi a partire dai prossimi mesi.

La strada maestra dell’evoluzione del gaming è quella che va verso un realismo e un’interattività sempre maggiori. Già oggi importanti piattaforme come PokerStars Casino permettono di giocare live in tempo reale ma in futuro ci sarà anche la possibilità di interagire con l’ambiente di gioco. Il merito sarà, molto probabilmente dell’evoluzione e dello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Un’AI con cui sarà possibile “parlare” direttamente e che magari si ricorderà di noi quando effettueremo nuovamente l’accesso. Un passo avanti incredibile che riporterà alla definizione stessa del concetto di videogioco.

Sempre in tema realismo, interattività e possibilità di plasmare il gioco passo dopo passo si registrano già oggi tentativi di creare dei titoli in cui le scelte dei giocatori sono fondamentali. Ma nei prossimi anni potrebbero addirittura arrivare giochi videogame senza una fine prestabilita in cui sarà il giocatore con le sue decisioni a definire uno dei vari finali possibili.

Probabilmente entro i prossimi 10 anni cambierà totalmente il comparto grafico. Quelli che vediamo oggi, per quanto ben realizzati e curati in ogni minimo dettaglio, sono pur sempre videogiochi creati in live-action, quindi ancora animazioni. Il passo successivo sarà quello del foto-realismo, ovvero di titoli creati interamente al computer che faremo fatica a distinguere dalla realtà quotidiana.

Un altro cambiamento che si preannuncia davvero epocale riguarderà il modo stesso in cui ci approcciamo ai videogame. Moltissimi esperti di settore stanno ipotizzando che entro il prossimo lustro potrebbero essere i giochi stessi a pagarci per giocare. Sembra fantascienza ma se entriamo nel dettaglio forse non è un’ipotesi totalmente campata in aria. L’ingresso in pianta stabile dei token e della tecnologia blockchain nel mondo del gaming potrebbe rivoluzionare la prospettiva con i gamer che cercheranno soltanto giochi in grado di assicurare guadagni economici o in criptovalute. In questo il primo passo sembra essere l’implementazione sempre più frequente degli NFT in moltissimi titoli già sul mercato.

Fin qui abbiamo parlato delle possibili evoluzioni sul versante del gameplay, del realismo e del comparto grafico. Ma come cambieranno le cose sul versante della creazione dei nuovi videogiochi e del lavoro degli sviluppatori? Una possibile risposta l’hanno data pochi mesi fa i vertici di Ubisoft, colosso del gaming che produce giochi per tutte le piattaforme. Ebbene Ubisoft ha presentato la tecnologia Scalar basata su sistemi streaming e cloud ad altissime prestazioni.

Si tratta di un passo avanti incredibile. Fin qui, infatti, cloud e streaming sono state riservate alla fruizione dei giochi. Ubisoft, invece, ha deciso di iniziare a utilizzarle per lo sviluppo e la creazione. Sfruttando le potenzialità del cloud i creativi dell’azienda potranno lavorare all’insegna di una flessibilità e di una scalabilità mai viste. Significa che su una piattaforma di sviluppo sempre aperta e attiva, chi crea i videogiochi potrà lavorare in ogni momento ai nuovi progetti, monitorare i progressi fatti dal team e mettere a frutto le competenze di ogni singola professionalità. Il tutto da nodi sparsi in ogni angolo del pianeta.

Il cloud stesso potrebbe porre una volta per tutte la parola fine alla lotta tra console che ha accompagnato gli ultimi 30 anni dell’intrattenimento. Forse per qualche anno ancora avremo la possibilità di scegliere il nostro dispositivo preferito ma il cloud gaming e gli abbonamenti sono destinati a cambiare per sempre le carte in tavola. Ai più grandi produttori di hardware il compito di trovare nuove strategie di vendita e fette di mercato per non perdere i pubblici così faticosamente guadagnati.

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