Calabria
Firmato un protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori stranieri
Il Protocollo, firmato in prefettura a Reggio Calabria è stato “fortemente voluto dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese”
REGGIO CALABRIA, 24 SET – “Il superamento della situazione emergenziale che, a vario titolo, caratterizza le condizioni dei lavoratori stranieri presenti nella Piana di Gioia Tauro“. E’ questa la finalità del Protocollo d’intesa sottoscritto stamani nella Prefettura di Reggio Calabria. “Il Protocollo, fortemente voluto dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – é detto in un comunicato della Prefettura – si propone, in particolare, di affrontare in modo sinergico, con una politica attiva d’intervento, le principali criticità del fenomeno: da un lato, le problematiche connesse alla sistemazione alloggiativa ed all’ospitalità in genere dei migranti e, dall’altro, il ripristino di condizioni di piena legalità in un mercato del lavoro connotato, con la presenza di pericolose consorterie criminali, dal caporalato e dallo sfruttamento lavorativo.
Tra gli obiettivi operativi di rilevo si evidenziano, oltre alla bonifica e alla riqualificazione dei siti interessati dagli attuali insediamenti abusivi, la realizzazione, in aree individuate dai comuni, di uno o più centri residenziali, le Foresterie, debitamente attrezzati di tutti i servizi per l’accoglienza dei lavoratori stagionali regolari; un sistema di accoglienza diffusa per i lavoratori stabilmente presenti nel territorio; strutture di accoglienza, anche mobili, da mettere a disposizione dei datori di lavoro, previa stipula di apposite convenzioni e azioni di accompagnamento sociale globale all’abitare al fine di facilitare i rapporti di convivenza tra persone di diverse culture, sostenendo il processo di integrazione sociale degli immigrati. Allo scopo di monitorare lo stato di avanzamento dell’iniziativa, nonché di esaminare eventuali criticità ed individuare opportune soluzioni, è prevista l’istituzione nella Prefettura di Reggio Calabria di una ‘cabina di regia’ aperta alla partecipazione delle forze dell’ordine, della Direzione territoriale del lavoro, degli enti previdenziali, dell’Azienda sanitaria provinciale, delle parti sociali e del Terzo settore”.
Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato i prefetti delle altre province calabresi, il Capo Dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione, prefetto Michele di Bari, ha assicurato ogni forma di supporto alla gestione dei flussi migratori che interessano il territorio della Calabria, anche mediante l’utilizzo delle navi quarantena ai fini dell’isolamento fiduciario dei migranti risultati positivi al Covid-19.
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