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Sit in dei lavoratori del depuratore Consuleco di Bisignano: “lavoro e sicurezza”

Area Urbana

Sit in dei lavoratori del depuratore Consuleco di Bisignano: “lavoro e sicurezza”

I lavoratori e le lavoratrici della Consuleco srl di Bisignano in mobilitazione per il lavoro. Stamattina il sit in davanti alla Prefettura di Cosenza: “Questo impianto deve continuare ad operare”

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COSENZA – “E’ uno degli impianti di depurazione più moderni e deve continuare ad operare, con i dovuti controlli e correttamente. Ma la chiusura determinerebbe gravissime conseguenze ambientali, sociali, occupazionali”. Stamattina in piazza 11 Settembre a Cosenza, davanti alla Prefettura, i lavoratori della Consuleco di Bisignano per sollecitare un’adeguata attenzione e per chiedere organizzazione ed efficienza del sistema di depurazione.

“Siamo fortemente preoccupati perchè il depuratore non svolge da tempo la attività. Ad agosto ha subito una nuova sospensione e la forza occupazionale, prima 50 lavoratori oggi 35, è fortemente preoccupata. Vogliamo sollecitare una decisione definitiva – ha spiegato Alberico Napoli – perchè la Calabria non si può permettere di perdere un impianto con queste caratteristiche. Naturalmente chiediamo che venga gestito e controllato nel migliore dei modi ma la Calabria ha bisogno di depurazione delle acque e non solo di questo, ma anche di altri impianti di questo tipo”.

La situazione, secondo quanto dichiarato dai lavoratori dell’impianto di depurazione della Consuleco srl di Bisignano, e dai rappresentanti sindacali, continua a rimanere irrisolta e rischia di precipitare: “Noi abbiamo sempre sostenuto che se fosse stato necessario, si sarebbero potuti prendere tutti i provvedimenti amministrativi e giudiziari funzionali ad una gestione capace di garantire occupazione, qualità ambientale e ed efficacia operativa. Ma non si può immaginare di far morire una storia industriale ed occupazionale che pur con tante contraddizioni, è stata e può continuare ad essere una leva per la salvaguardia ambientale e sociale non solo della media valle Crati ma dell’intera Calabria”.

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