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Dpcm, coprifuoco dalle 22 alle 5. Nelle zone rosse negozi chiusi e stop a mobilità interna

Calabria

Dpcm, coprifuoco dalle 22 alle 5. Nelle zone rosse negozi chiusi e stop a mobilità interna

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Questi i primi provvedimenti che emergono nella nuova bozza del Dpcm che dovrebbe essere approvato entro stasera e sarà in vigore fino al 3 dicembre. Coprifuoco dalle 22 alle 5 mentre nelle zone rosse lockdown di 15 giorni con negozi chiusi e stop anche alla mobilità interna a livello comunale e provinciale

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COSENZA – Mentre è in corso la riunione tra Governo e Regioni, emergono le restrizioni inserite nella bozza del nuovo Dpcm che il Governo si appresta a varare e che avrà validità dalla data del 5 novembre 2020, in sostituzione di quello del 24 ottobre 2020, con validità fino al 3 dicembre 2020“. Il coprifuoco dovrebbe essere attivo dalle 22 alle 5 di mattina dove saranno “consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E’ in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Fino alle 5 del mattino, quindi si potrà circolare solo per motivi di salute, lavoro o altre urgenze se muniti di autocertificazione.

Nelle zone rosse chiusi bar, ristoranti e negozi

Nelle aree in cui sarà imposta la zona rossa, stop anche alle attività dei negozi e mercati. Lo prevede la bozza del Dpcm all’articolo 1 ter. “Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari”. Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l’asporto consentito fino alle 22) e le attività sportive. Resta invece consentita l’attività motoria “in prossimità della propria abitazione” e con obbligo della mascherina e l’attività sportiva “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”. Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettai i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.

Mezzi pubblici

Limitato in queste zone anche “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza” salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità. A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e, del trasporto ferroviario regionale con esclusione del trasporto scolastico dedicato, è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento.

 

Nelle zone rosse chiusi parrucchieri ed estetisti

Niente possibilità di andare dal parrucchiere, dal barbiere o dall’estetista nelle zone rosse. È una delle altre limitazioni prevista nella bozza di Dpcm per le aree in “caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”, dunque quelle inserite nello scenario 4. “Sono sospese – si legge – le attività inerenti i servizi alla persona”.

Stop anche alla mobilità interna

Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Iss – quelle caratterizzate da uno scenario di ‘elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di ‘massima gravità – “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori“. La bozza del nuovo Dpcm – con le misure che saranno adottate con ordinanze del ministro della Salute – può riguardare intere “Regioni o parti di esse“. La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 (arancioni) e in quelle che rientrano nel 4 (rosse) sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori“, dunque a livello comunale e provinciale. Nella maggioranza si sarebbe raggiunta l’intesa sulle altre misure nazionali, ovvero la chiusura dei centri commerciali nei week end allo stop ai musei e alle mostre.

Le suole, nelle zone rosse DAD anche alla seconda e terza media

Per quanto riguarda le scuole “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata. L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina”. Nelle zone rosse anche per i ragazzi della seconda e terza media sarà in vigore la didattica a distanza “ferma la possibilità di svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia… e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza”. In tutte le altre zone il Dpcm conferma invece quanto annunciato dal premier alla Camera: scuola in presenza per infanzia, elementari e medie e Dad per le superiori.

Smart Working massimo nel pubblico e nel privato

Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato, e ingressi differenziati del personale. In particolare, le pubbliche amministrazioni (salvo il personale sanitario e chi è impegnato nell’emergenza) dovranno assicurare “le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato”  e “con le modalità stabilite da uno o piu’ decreti del Ministro della pubblica amministrazione”. Sarà compito di ciascun dirigente di garantire il massimo livello di smart working. La bozza di Dpcm contiene anche la “forte raccomandazione” dell’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati.

Lockdown nelle zone rosse per 15 giorni

L’istituzione delle zone arancioni e rosse nelle Regioni entrano in vigore “con ordinanza adottata dal Ministro della salute d’intesa con il presidente della Regione interessata”. La verifica del ministero della Salute dei presupposti che pongono una Regione nello scenario 3 (“elevata gravità e livello di rischio alto“) o nello scenario 4 (“massima gravità e livello di rischio alto“) avviene con “frequenza almeno settimanale”. Le ordinanze “sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre la data di efficacia del presente decreto“, si legge ancora nella bozza.

 

In aggiornamento

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