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Calabria commissariata, Spirlì tuona “atto politico. Chiederò l’intervento di Mattarella”

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Calabria commissariata, Spirlì tuona “atto politico. Chiederò l’intervento di Mattarella”

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La Giunta regionale ha dato mandato al presidente facente funzioni Spirlì di rivolgersi al capo dello Stato contro il decreto Calabria che prolunga il commissariamento della sanità. Deciso anche lo stop alle nomine dei vertici delle aziende sanitarie calabresi

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COSENZA – Il nuovo testo del Dl Calabria che prevede il prolungamento del commissariamento della sanità regionale per altri 24 mesi, prorogabili fino a 36, non va giù alla maggioranza che per bocca del Presidente f.f. Spirlì annuncia che chiederà l’intervento del Capo dello Stato contro una scelta che Spirlì definisce politica di un atto illegittimo e anticostituzionale che a poco più di due anni dalla sua introduzione (voluto dall’allora ministro della Sanità Grillo) ha solo peggiorato in modo evidente la situazione sanitaria della nostra regione.

Atto incostituzionale e illegittimo

“La riproposizione del Decreto Calabria ci preoccupa fortemente – ha detto Spidlì – soprattutto alla luce del difficile momento storico che stiamo vivendo a causa dell’emergenza covid. Il rinnovo – e il loro contestuale aggravamento – delle misure straordinarie per la sanità regionale è un atto chiaramente politico che aggiorna, di fatto peggiorandolo, un provvedimento chiaramente incostituzionale, dal momento che limita, in modo evidente e inaccettabile, il principio di autodeterminazione della comunità calabrese. Alla luce di queste considerazioni, la Giunta regionale, nella seduta di ieri, mi ha affidato il mandato di rivolgermi direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui già oggi chiederò di non avallare un atto che, oltre a comprimere i diritti dei calabresi e dell’istituzione che li rappresenta, in poco più di un anno ha peggiorato in modo evidente lo stato della sanità”.

“L’esecutivo che presiedo – continua Spirlì – nel corso dell’ultima riunione ha inoltre preso atto dell’ottimo lavoro svolto dalla commissione esaminatrice che ha valutato i profili professionali degli aspiranti direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, attualmente commissariate proprio in virtù del Decreto Calabria. Dopo un lungo confronto interno, e anche grazie alle delucidazioni arrivate direttamente dal ministro della Salute, Roberto Speranza, la Giunta regionale ha deciso di non procedere con la nomina dei nuovi vertici delle Aziende. L’esecutivo aspetterà la scadenza del Decreto Calabria – fissata per la mezzanotte di oggi – e, nell’eventualità di una vacatio amministrativa provocata dal Governo, procederà, già nella mattinata del 4 novembre, a nominare i reggenti delle varie realtà sanitarie della regione”.

“Quella attuale, per la Calabria – conclude Spirlì -, è una fase più che delicata. Una fase che non ammette confusione, inerzie o superficialità istituzionali. Di certo, la Giunta calabrese non permetterà che le Aziende della regione restino in balia degli eventi e prive di guide stabili in grado di affrontare la gravissima crisi che tutti noi abbiamo davanti”.

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