Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Cosenza: settore dello spettacolo fermo da un anno, “falsa ripartenza, non siamo sostenuti”

Cosenza

Cosenza: settore dello spettacolo fermo da un anno, “falsa ripartenza, non siamo sostenuti”

Pubblicato

il

Le categoria dei lavoratori degli eventi, dello spettacolo, della cultura, abbraccia decine di tipologie di maestranze, tutte gravemente danneggiate dalle misure del Governo. Stamattina in piazza 11 Settembre, la manifestazione del Movimento Approdi, sostenuta dalla Cgil

 

COSENZA – Sono scesi in piazza XI Settembre i lavoratori dello spettacolo, della cultura e dello sport, contro l’ultimo Dpcm che ferma le attività culturali, lo sport e chiude teatri e cinema. “Siamo preoccupati – dicono – per la decisione di chiudere del tutto i settori della cultura e dello spettacolo, oltre che palestre e piscine, per un mese. Comprendiamo la necessità di rallentare la curva dei contagi, ma nei teatri, nei cinema, e nei centri sportivi dal lockdown di primavera si era investito per una ripartenza in sicurezza attraverso distanziamento, sanificazioni, riduzioni dei posti per gli spettatori. Questo rischia di essere un colpo mortale per il settore”.

Cosenza è la piazza calabrese che ha ospitato la protesta per chiedere attenzione, sostegno, misure per un comparto di lavoratori che ha subito un durissimo colpo. “Chiediamo un’attività di sostegno continuativa, – spiega un attore – perché se ci chiudono ci devono sostenere per il periodo in cui non lavoriamo. Un’eventuale riapertura necessita di almeno sei mesi di tempo, ecco perché chiediamo un sostegno a copertura fino al 2021”. Approdi, movimento dei lavoratori e delle lavoratrici della cultura e dello spettacolo, è parte di un più ampio movimento nazionale nato a maggio con “Convocateci dal vivo”.

“Il problema – ha concluso uno dei manifestanti – è l’assenza di una legge che deve essere strutturata intorno al profilo del settore per eliminare anche il ‘nero’ che verrebbe ad essere profondamente ridimensionato”. Il comparto in Calabria conta oltre duemila persone che lavorano nel settore e sono stati fermati dalla pandemia. Infine, una delegazione è salita dal prefetto di Cosenza Cinzia Guercio, alla quale hanno consegnato un documento per chiedere l’istituzione di un tavolo permanente tra le parti sociali e più tutele per i lavoratori.

Foto Francesco Greco
Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA