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Coronavirus, la Santelli blinda la Calabria. Nessuno potrà entrare o uscire dalla regione

Calabria

Coronavirus, la Santelli blinda la Calabria. Nessuno potrà entrare o uscire dalla regione

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L’ordinanza valida fino al 3 aprile firmata dalla governatrice per evitare un nuovo esodo dal nord dopo l’annuncio di Conte che ha chiuso tutte le attività non essenziali

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COSENZA – Misure rigorosissime e pugno duro della Santelli che ha deciso di chiudere l’intero territorio regionale sia in entrata che in uscita fino al prossimo 3 Aprile. Dopo l’appello lanciato a Conte e al governo nel tardo pomeriggio, per a fermare un nuovo drammatico sodo dal Nord (il premier nella serata di ieri ha annunciato la chiusura di tutte le attività non essenziali), la Santelli è passata dalle parole ai fatti chiudendo di fatto la Calabria con un’ordinanza e consentendo eventuali spostamenti solo per motivi di lavoro, salute o legate all’offerta di servizi essenziali “Ho appena firmato una ordinanza che prevede, con decorrenza immediata e fino al 3 aprile 2020,  il divieto di ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal territorio regionale – si legge nella nota della regione – si potrà entrare o uscire dalla Calabria solo per spostamenti derivanti da comprovate esigenze lavorative legate all’offerta di servizi essenziali oppure per gravi motivi di salute. Ai trasgressori, alla luce della potenziale esposizione al contagio, si applica la misura immediata della quarantena obbligatoria per 14 giorni.

 

È a rischio la salute di un’intera comunità

Nel pomeriggio come detto, dopo che i governatori di Lombardia e Piemonte, poco prima che il Governo decidesse per l’ulteriore stretta, con una loro ordinanza avevano già disposto la chiusura di fabbriche, uffici pubblici e altre attività era arrivato un appello della Santelli al Governo per fermare un nuovo possibile esodo verso Sud e un eventuale nuova ondata di contagi come quelli che la regione sta registrando e tutti dovuti a persone arrivate dalle zone del nord “apprendiamo in questi minuti di una nuova ordinanza emessa dalla Regione Lombardia che prevede, tra l’altro, il fermo delle attività dei cantieri edili e la sospensione delle attività degli uffici pubblici, delle attività artigianali e degli studi professionali. Si tratta di misure che, se da un lato rappresentano un’ulteriore stretta al propagarsi dei contagi in Lombardia, possono determinare indirettamente pesanti conseguenze per la Calabria e per tutte le regioni meridionali. Tanti corregionali che lavorano in questi settori, infatti, potrebbero di decidere, così come è avvenuto per gli studenti fuori sede, di rientrare in massa con conseguenze pesantissime per le nostre comunità. La maggioranza dei casi che oggi registriamo in Calabria è stata causata dai rientri dalle persone provenienti dalle zone rosse del nord Italia che a loro volta hanno innescato il contagio sul nostro territorio. Rivolgo un appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro dell’interno, Luciana Lamorgese e al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola de Micheli affinché blocchino un altro esodo che avrebbe effetti devastanti. L’invito ai calabresi che lavorano fuori dalla nostra regione è sempre lo stesso: fatelo per le vostre famiglie, per i vostri cari, fatelo per voi stessi, ma non tornate in Calabria. C’è a rischio la salute di un’intera comunità e un sistema sanitario come il nostro, per quanto siano tanti e grandi gli sforzi per renderlo adeguato, non potrebbe sopportare una nuova ondata di contagi“.

 

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