Cosenza
Le donne cosentine l’8 marzo scendono in piazza contro la violenza lavorativa
“Le donne calabresi sono le più sfruttate e malpagate d’Italia. Ci scontriamo quotidianamente con un mondo del lavoro che ci discrimina, che non ci offre possibilità, ma che, anzi, ci penalizza se rimaniamo incinte e se chiediamo dei permessi”
COSENZA – “Lavoro nero, contratti pirata, straordinari non pagati, orari disumani. Queste sono solo alcune delle caratteristiche del lavoro nel nostro territorio e non è una sorpresa constatare che le donne calabresi sono le più sfruttate e malpagate d’Italia.” Questa la denuncia delle FEM.IN. Cosentine in lotta che, a tal proposito, hanno indetto nel giorno dedicato alle donne, l’8 marzo, una manifestazione in piazza Loreto a Cosenza a partire dalle ore 16. “Una su tre è disoccupata – continuano – e la maggior parte di chi lavora viene assunta con contratti a tempo determinato, con stage formativi e più frequentemente senza alcun tipo di contratto e di tutela. Molte di noi devono fare i salti mortali per far funzionare tutto a casa e a lavoro, cercando di portare uno stipendio a casa e allo stesso tempo prendendosi cura di tutte le faccende domestiche, dei figli e dei genitori anziani. Dall’altra parte ci scontriamo quotidianamente con un mondo del lavoro che ci discrimina, che non ci offre possibilità, ma che, anzi, ci penalizza se rimaniamo incinte e se chiediamo dei permessi.
I lavori che ci vengono offerti comportano sempre condizioni precarie: call center, cooperative in appalti pubblici, ristorazione, negozi di abbigliamento, supermercati, assistenza ad anziani, pulizie. In tutti questi ambiti la maggioranza femminile è schiacciante. Gli stipendi sono sempre bassi, le ore insufficienti per arrivare a fine mese senza difficoltà, le tutele quasi inesistenti e spesso siamo esposte a molestie da parte dei superiori e dei clienti. L’8 Marzo scendiamo in piazza contro la violenza lavorativa. Uniamoci e lottiamo per i diritti di tutte e di tutti, come solo noi sappiamo e possiamo fare.”
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