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Gravi criticità nella Polizia Provinciale di Cosenza, scatta lo stato d’agitazione

Cosenza

Gravi criticità nella Polizia Provinciale di Cosenza, scatta lo stato d’agitazione

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Se non avranno risposte dall’amministrazione provinciale proclameranno una giornata di sciopero generale il prossimo 20 dicembre. Numerose le criticità: dai giubbotti antiproiettile alle divise ormai vetuste, le indennità non retribuite da anni e i veicoli pericolosi: un vero e proprio abbandono

 

COSENZA – Il Corpo della Polizia Provinciale di Cosenza si trova in stato di agitazione per diverse problematiche che, fanno sapere le organizzazioni sindacali appaiono “prive di soluzione”. Proprio per questo viene proclamato lo sciopero il prossimo 20 dicembre se non riceveranno risposte adeguate e tempestive da parte dell’amministrazione provinciale.

“L’intento dichiarato dell’attuale amministrazione provinciale, – si legge in una nota – fin dalle fasi iniziali del suo insediamento, è stato quello di valorizzare il Corpo di Polizia, garantendone la perseverazione, la prosecuzione degli obiettivi e degli scopi istituzionali ed impedendo recisamente ogni forma di emorragia di personale verso altri settori dell’Ente allo scopo di garantirne la consistenza numerica. Questa però, alla luce delle tangibili ed incontrovertibili evidenze, è stata una mera e vuota dichiarazione di principio a cui nessun provvedimento tangibile è conseguito. La reale situazione del Corpo, della sua dotazione materiale, della gestione quotidiana del personale e dell’addestramento di quest’ultimo dimostra, senza tema di smentita, la inequivocabile volontà di mantenere la Polizia Provinciale in uno stato di comatosa agonia. Il Corpo è, allo stato attuale, infatti, come un malato grave che potrebbe essere, a fronte di qualche sacrificio e grazie a degli investimenti economici, salvato ma che viene, invece, abbandonato a se stesso, senza cure, nella sola speranza di un salvifico intervento divino e, soprattutto, dello spirito di abnegazione e di appartenenza dei suoi membri.

Non può infatti sottacersi la mancata retribuzione, da 24 mesi oramai, delle indennità di turnazione, reperibilità e straordinario spettanti, secondo la disciplina del Contratto Collettivo Nazionale, al personale e che ammontano a circa 300.000 euro complessive. Ciò significa che gli appartenenti al Corpo espletano da due anni servizi nelle ore notturne, nelle giornate di festa e di domenica senza che tali modalità lavorative, evidentemente ed intrinsecamente disagevoli, siano giustamente remunerate, conformemente ai dettami dell’art. 36 della Costituzione. Ed a nulla valgono le considerazioni per cui gli Enti Locali, a causa di scellerate politiche di bilancio, vengano annualmente fatti bersaglio di indiscriminati tagli economici in virtù dei quali si impongono scelte gravose e si richiedono sacrifici ai lavoratori.

Se la mancata retribuzione del salario accessorio mostra evidente il disinteresse degli amministratori provinciali per le sorti del personale del Corpo deve, purtroppo, aggiungersi che questa non è l’unica e, probabilmente, neppure la più grave manifestazione dello stato di abbandono, di incuria e di disinteresse in cui versa la Polizia Provinciale. Infatti la maggior parte dei dipendenti del Corpo risultano privi di patente di servizio per la conduzione dei mezzi di Polizia. La patente di servizio non è, contrariamente a quanto da qualcuno ritenuto, una mera stravaganza, priva di valore e scevra di conseguenze in caso di sua mancanza , ma è normativamente richiesta dall’art 139 del Codice della Strada quale titolo abilitativo alla conduzione di mezzi istituzionali.
E la sua mancanza in capo ai membri del Corpo, a causa dell’inottemperanza e dell’inazione dell’Ente, potrebbe avere nefaste conseguenze, in termini di risarcimento del danno e rivalsa assicurativa, nelle denegate ipotesi di sinistri stradali interessanti gli appartenenti al Corpo.

Ancora, per quanto attiene ad un profilo più intimamente connesso alla sicurezza dei lavoratori nell’espletamento dei propri compiti istituzionali, sembra doveroso sottolineare l’ormai conclamata scadenza dei giubbotti antiproiettile che non garantiscono più efficacia. Analogamente, in considerazione della mancata esercitazione al tiro da parte del personale da oltre 7 anni, non può sottacersi l’inottemperanza, da parte dei vertici del Corpo e dell’Ente, della norma di cui al combinato disposto dell’art. 5 comma 5 della legge quadro sulla Polizia Locale n° 65 del 1986 e dell’art. 18 del D.M. n° 145 del 1987 da cui emerge evidente ed incontrovertibile la necessità, per gli operatori della Polizia Provinciale che rivestano la qualifica di agente di pubblica sicurezza ed espletino servizio armato, di seguire e superare almeno una volta all’anno, un corso di lezioni presso un poligono abilitato.

Infine, ma non in quanto meritevoli di minor considerazione, sono le criticità costituite dal vetusto ed insufficiente parco veicolare della Polizia Provinciale e delle uniformi del Corpo, ormai ridotte, dopo 9 anni di quotidiano utilizzo, alla stregua di stracci non più utilizzabili, lisi e variamente rattoppati. In particolare, occorre soffermarsi sul pietoso stato di veicoli privi ormai di ogni funzionalità e grandemente pericolosi per la stessa incolumità personale degli operatori che espletino servizio su di essi in ogni condizione meteorologica, in ogni ora del giorno e della notte ed in ogni luogo, anche più recondito ed irraggiungibile del territorio provinciale. Si fa riferimento a mezzi, oltre che numericamente inconsistenti e comunque insufficienti all’espletamento dei servizi istituzionali, anagraficamente vetusti e resi pressoché inutilizzabili a ragione di percorrenze spesso prossime ai 250.000 chilometri e dalle condizioni meccaniche improponibili.

Circostanze, quest’ultime, che incidono profondamente sulla sicurezza dei servizi quotidianamente espletati dal personale del Corpo che, per ragioni di servizio, percorre ogni giorno centinaia di chilometri sulle strade ed in ogni condizione climatica e, in occasione della stagione invernale, viene impiegato nei servizi di viabilità in caso di criticità legate a situazioni climatiche avverse quali gli eventi nevosi in ambito autostradale secondo il piano neve prefettizio ed eventi franosi ed emergenziali in ambito urbano ed extraurbano a tutela della pubblica incolumità. Da ultimo, dalla pubblicazione della programmazione dei turni di servizio dal 16 al 31 dicembre, il personale tutto, soltanto oggi, a poco più di una settimana dal Natale, ha potuto constatare l’immotivato rifiuto delle ferie, ritualmente richieste, sulla scorta di non meglio precisate “esigenze di Servizio”.

Nonostante si sia tentata ogni strada per addivenire a soluzioni il più largamente condivise, nonostante gli innumerevoli documenti indirizzati alla parte pubblica nei quali si denunciava quanto descritto, nonostante la proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori che ha portato i rappresentanti sindacali davanti al Prefetto per il tentativo di conciliazione, l’amministrazione ha inteso restare completamente sorda alle istanze del personale, addirittura arrivando a non presentarsi dinanzi a S.E. il Prefetto, benchè formalmente convocata da quest’ultimo, al fine della soluzione positiva del tentativo di conciliazione. Infatti, accampando vari fantasiosi pretesti, la Provincia di Cosenza comunicava telefonicamente agli uffici della Prefettura, di non poter prendere parte alla riunione causando, di fatto, il mancato esperimento del tentativo e dimostrando inequivocabilmente il totale disprezzo delle legittime istanze dei lavoratori.

Per tutti i motivi suesposti, i sindacati ritengono doveroso chiedere

  • la rimodulazione dei servizi in modo da garantire esclusivamente la copertura della fascia oraria 8.00-20.00 dei giorni feriali, con la conseguente sospensione di ogni sorta di servizio nelle fasce orarie serali, notturne e nei giorni festivi fino alla risoluzione delle prospettate questioni legate alle spettanze economiche non percepite dai lavoratori;
  •  immediate risposte riguardo alle questioni attinenti alla mancanza di patenti di servizio, addestramento formale al tiro, autovetture di servizio e relativi equipaggiamenti di sicurezza. Problematiche che, di fatto, impediscono lo svolgimento di ogni mansione lavorativa esterna.

E nell’ipotesi in cui non otterranno tempestive risposte da parte dell’Amministrazione provinciale proclameranno una giornata di sciopero generale il prossimo 20 dicembre e saranno avviate le procedure esecutive per il recupero dei crediti vantati dai lavoratori.

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