Calabria
Piantagioni di marijuana come pomodori. In soli 6 mesi sequestrate 30.000 piante
Dalle carcasse di pollo usate come dissuasori di odore ai sistemi di irrigazione a goccia temporizzati. L’Aspromonte si conferma vero e proprio terreno fertile per la coltivazione di stupefacenti. Numeri record dei carabinieri che in poco più di 6 mesi hanno scovato e distrutto decine di piantagioni con oltre 30.000 piante
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REGGIO CALABRIA – Risultati straordinari dei Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria nel contrasto ai reati in materia di stupefacenti che in poco più di 6 mesi hanno rinvenuto e distrutto qualcosa come 30.000 piante, nell’arco di tempo che va da maggio 2019, data in cui veniva rinvenuta a Sant’Ilario dello Jonio la prima piantagione significativa dell’anno, con oltre 90 piante di marijuana, fino all’ultima avvenuta qualche giorno fa dove i Carabinieri della stazione di San Luca hanno trovato, occultate tra la fitta vegetazione quasi 90 piante di marijuana.
Significative ed importanti operazioni di servizio in cui i militari di tutto il comando provinciale hanno messo in atto per contrastare la produzione e lo spaccio di droga nelle piazze reggine. Tra le altre, ricordiamo il 18 luglio quando i militari della compagnia di Taurianova hanno sorpreso 4 giovani coltivare circa 3.200 piante di canapa indiana, trovata in pieno stato vegetativo e di altezza variabile tra i 50 cm e i due metri. La particolarità di questa piantagione è che, i 4 giovani, per dissuadere gli odori della marijuana avevano appeso delle carcasse di polli nel perimetro della piantagione. Altro rinvenimento significativo è quello fatto l’1 agosto a Rosarno dove i militari hanno rinvenuto circa 1.300 piante ed hanno arrestato due persone sorprese mentre stavano irrigando le piante . Qui, la particolarità, era che la piantagione veniva raggiunta solo superando obbligatoriamente un corso d’acqua ed era nascosta tra la fitta vegetazione.
Ricordiamo soprattutto il rinvenimento di Africo, lo scorso 3 agosto, i carabinieri hanno rinvenuto circa 7.500 piante di marijuana ed hanno arrestato 5 persone. I militari hanno sorpresi i 5 a coltivare la droga strutturata in una piantagione di vasta dimensione. Anche quella rinvenuta a Bruzzano Zeffirio dello scorso 5 agosto è di rilevante importanza. I Carabinieridi Bianco sono riusciti a trovare oltre 6,500 piante occultate tra la fitta vegetazione in una zona impervia. A Cardeto, invece, i militari della locale stazione sono riusciti a trovare in località Cropanè, quasi 600 piante di marijuana del tipo “shunk”. La piantagione era circondata da rovi e felci ed era irrigata da un sistema di irrigazione a goccia temporizzato che attingeva l’acqua da una vasca artigianale costruita con tronchi di legno e fango.
Infine, è doveroso ricordare il rinvenimento del 3 ottobre da parte dei carabinieri della stazione di Scilla che hanno trovato, in località Guardiola di Solano Superiore,una piantagione di canapa indiana composta da oltre 800 piante ben occultata tra la fitta vegetazione. Anche in questo caso la piantagione era irrigata da un sistema automatico a goccia. L’Aspromonte, dunque, si conferma vero e proprio terreno fertile alla coltivazione di stupefacenti. Andranno avanti, quindi, le indagini dei Carabinieri e parallelamente continuerà la loro campagna di informazione sugli effetti nocivi di tutte le droghe sulla salute delle persone. Sono già in corso, in tutta la provincia, nuove conferenze negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, con l’obiettivo di scoraggiare nei più giovani l’uso – e l’abuso – di queste sostanze.
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