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Nunnari e Morosini sulla ‘ndrangheta: «La Chiesa non ha due anime»
COSENZA -Era chiarissimo, il messaggio. Chiaro e inequivocabile. La mafia è il male assoluto. E non ha diritto, la mafia, di pretendere anche il perdono divino dopo avere depredato le migliori risorse e le ricchezze della Calabria. Ma qualcuno ha frainteso. Ipotizzando fratture interne alla Chiesa calabrese.
O, addirittura, insanabili divergenze di vedute tra alcuni dei più autorevoli prelati su cui l’istituzione religiosa, in Calabria, poggia le sue fondamenta. Monsignor Salvatore Nunnari e monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, attraverso percorsi differenti, erano arrivati a una conclusione comune: la ferma condanna della criminalità organizzata. E di tutto ciò che vi ruota attorno. La differenza tra i due era semplicemente di carattere… timbrica, laddove differente era il timbro utilizzato per raggiungere la meta comune e scuotere le coscienze degli ’ndranghetisti.
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