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Movida cosentina, un post dopo il sequestro: “andate nei locali e guardatevi intorno”

Cosenza

Movida cosentina, un post dopo il sequestro: “andate nei locali e guardatevi intorno”

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La notizia dei sequestri delle attrezzature in alcuni locali della movida di Cosenza, nel fine settimana, ha generato diverse polemiche. Da una parte ci sono i residenti, e dall’altra i ragazzi e i proprietari dei locali.

 

COSENZA – Un post su Facebook, scritto da Silvia S., ci è stato segnalato da uno dei titolari dei locali finiti nel mirino della Questura nel weekend che ci ha chiesto di pubblicarlo. “Andateci in questi locali, andate a prendervi un aperitivo dopo il lavoro – scrive Silvia – o a cenare all’aperto, o a prendere un amaro dopo cena. Andateci e guardatevi intorno, perché è probabile che incontrerete qualcuno che conoscete, e se non è così è probabile che farete comunque amicizia con qualcuno. E pure che volete stare in santa pace da soli guardatevi intorno lo stesso, solo per rendervi conto di come questi posti siano frequentati da gente “normale”: dallo studente al lavoratore che è appena uscito dall’ufficio, dal punk coi capelli colorati al metallaro in giacca di pelle, dall’avvocato all’impiegato, al medico, al disoccupato. Normale è un concetto molto ampio, grazie a Dio”.

“La città è viva non solo perché aprono grossi marchi commerciali in cui fare shopping lungo il corso (ahinoi, il consumismo), ma è viva per i luoghi di aggregazione in cui socializzare dal vivo. I locali notturni, che altro non sono che bar/pub aperti da aperitivo a dopo cena, sono punti di ritrovo che favoriscono la socializzazione e il ritorno a una forma interattiva di vita che non può limitarsi esclusivamente a un alternarsi casa/lavoro. E se qualcuno ha abbandonato questa idea di sana, sanissima socialità e voglia di stare in mezzo agli altri, va bene, come volete. Ma non cercate di impedirlo anche agli altri. Non cercate di convincere la gente che questi locali siano il male assoluto, attraendo persone della peggior specie, creando caos devastazione e morte. Il rompipalle capita sempre, capita ovunque, capita anche lontano dai locali perché tanto prende da bere ai distributori”.

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