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Osteoporosi: terapie sofisticate ed esami all’avanguardia per curarla

Salute & Bellezza

Osteoporosi: terapie sofisticate ed esami all’avanguardia per curarla

Francesca Ramunno

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Prevenzione delle fratture da fragilità ossea: è questo l’obiettivo degli specialisti, in previsione di un picco del 25% del numero di chi soffre di questa malattia nei prossimi 20 anni.

 

COSENZA – Osteoporosi: in arrivo terapie innovative. C’è una grande attività nel mondo della ricerca, con risultati già concreti, che vanno da un modo diverso di utilizzare i farmaciuna super Moc e  un’apparecchiatura per i casi dubbi.

L’obiettivo da sempre è quello di riuscire a diagnosticarla quando non ci sono ancora segni visibili della malattia e ribaltarne il destino. Oggi sappiamo che il movimento ha un ruolo positivo sull’osso anche nella donna dopo la menopausa. L’integrazione di calcio è il trattamento tradizionale di prima linea. La supplementazione di questo minerale aiuta a rallentare la perdita di tessuto osseo, soprattutto nelle donne dopo la menopausa.

C’è anche molta attesa per l’arrivo di un farmaco della famiglia degli anticorpi monoclonali. Il principio attivo si chiama Romosozumab e ha un’azione diversa. Riesce infatti a bloccare la sclerostina, un ormone che inibisce la formazione di nuovo osso, che riprende in modo naturale a essere costruito e, in più, ha la particolarità di essere di buona qualità, anche nel caso degli anziani.

Sei over 50 su 10 hanno una carenza di vitamina D; dopo i 70 anni diventano otto su dieci e dopo gli 80 il problema riguarda tutte le donne. La vitamina D aiuta il calcio introdotto con gli alimenti a fissarsi sulle ossa e si assume soprattutto attraverso la luce solare, esponendo viso, polso e mani per mezz’ora al giorno. Oggi sappiamo che andrebbe presa insieme al farmaco antiosteoporosi in modo da potenziarne l’efficacia. Niente fai-da-te, però. Prima di iniziare la cura è bene sottoporsi all’analisi per misurarne il livello nel sangue. E il farmaco va prescritto dal medico che valuta la dose giusta in base al deficit e all’età. Fonti alimentari di vitamina D sono rappresentate da: fegato, tuorlo d’uovo, latte, burro ed oli di pesce. Una specifica integrazione di vitamina D è generalmente raccomandata durante la gravidanza e l’allattamento, ai lattanti nutriti con latte materno.

Giornalista appassionata di musica e di spettacolo. Speaker di Rlb Radioattiva, cura per l'emittente l'Area Eventi

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