Calabria
Si spacciava per originario di Arcavacata, pericoloso latitante si nascondeva a Rose – FOTO e VIDEO
Abitava in quella mansarda da una ventina di giorni. Ieri sera il blitz dei carabinieri per l’arresto del pericoloso latitante. Poco dopo le otto di sera è scattato il blitz
ROSE (CS) – La gente del posto, raccolta in strada, racconta che quell’appartamento di 100 metri quadri era illuminato da poco tempo, forse 15 – 20 giorni. Gli inquilini del palazzo invece, dicono che era illuminato da meno di dieci giorni o, comunque, di essersi resi conto della presenza di un nuovo inquilino da una settimana. Rifugio scelto dal latitante, dunque, è Rose, cittadina a pochi chilometri da Cosenza e vicinissima a Rende. L’edificio è situato sulla strada in prossimità della rotatoria, punto di snodo tra i vari paesi e il capoluogo. Il latitante Francesco Strangio di 38 anni, aveva preso possesso della mansarda che contava due finestre e un piccolo balcone proprio sulla strada.
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Il blitz è scattato intorno alle 20. A raccontarlo è sempre la gente del posto. Una persona dice di essersi reso conto che stava accadendo qualcosa perchè ha sentito degli spari. “Probabilmente – racconta – avranno sparato le forze dell’ordine per “salutare” la cattura del latitante: io gli spari li ho sentiti bene, tanto da venire a vedere cosa fosse successo”. Un’altra inquilina, invece, lamenta che non può rientrare in casa insieme alla madre perchè sono in corso le perquisizioni. In casa sua, e insieme ai carabinieri, c’è il padre. “Noi non l’avevamo mai visto. Ci siamo resi conto che c’era un nuovo inquilino perchè un giorno mio fratello non poteva parcheggiare e gridando ha chiesto chi fosse il proprietario dell’auto in sosta che occupava più parcheggi. Abbiamo visto scendere questo signore che ha chiesto anche scusa più di una volta e in modo molto gentile. A me ha detto che era di Arcavacata ma io a mamma le ho detto “come fa ad essere di Arcavacata se ha l’accento siciliano?”.
Dalle 20 di ieri sera, orario in cui è scattato il blitz, il latitante è uscito dal palazzo intorno alle 23, accompagnato dai militari dell’Arma, dopo essere state effettuate perquisizioni in tutti gli appartamenti del palazzo posti su due livelli oltre la mansarda che il latitante aveva scelto come rifugio. L’operazione è stata firmata dal comando provinciale di Reggio Calabria supportati dal comando provinciale di Cosenza in particolare dalla compagnia di Rende che ricomprende il territorio di Rose.
Il latitante al momento della cattura portava la barba non folta. Strangio, è ritenuto contiguo alla cosca Strangio–Janchi di San Luca, e deve scontare 14 anni per narcotraffico internazionale, per aver gestito l’importazione di cocaina dal Sudamerica, dalla Germania e dal Belgio. Strangio è ritenuto un vero e proprio broker del narcotraffico internazionale, in grado di gestire – in prima persona ed in stretta collaborazione con Pizzata Bruno cl. ’59, vertice dell’organizzazione che attualmente sta scontando in carcere una condanna a 30 anni di reclusione – le trattative per l’acquisto di ingenti quantitativi di cocaina.
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8mila euro in casa e tre telefoni lanciati nel caminetto
Nel corso della perquisizione dell’immobile e delle pertinenze, sulla cui proprietà sono in corso ulteriori accertamenti, sono stati rinvenuti e sequestrati circa 8.000 euro in contanti, ritenuti provento di attività illecite, un passaporto e diverse copie di carte d’identità intestate a terzi soggetti (acquisiti per essere contraffatti con la sostituzione della fotografia), un bilancino di precisione e 3 telefoni cellulari parzialmente bruciati, in quanto dallo stesso lanciati nel caminetto presente all’interno dell’appartamento all’atto dell’irruzione.
Durante la giornata di ieri, raccontano le persone del posto, era stato notato un furgone fare su e giù per la stessa strada, senza fermarsi mai e già questo aveva destato sospetti.
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